Giuseppe Pane Raffadali
domenica 20 novembre 2011
Carissimo Arnone: hai rotto la minchia!
Caro Dott. Arnone Detto in tutta sincerità ci hai scassato proprio la minchia, e mi scuso con i lettori della psudo volgarità della parola, ma ben poca è la mia di volgarità di fronte a dei comportamenti squallidi come quello dell'avv Arnone in questo giorno. Ricordo a tutti che l'incontro di ieri al teatro pirandello, riguardava la commemorazione di un grande uomo DEFUNTO Totò Di Benedetto, e non si fa campagna elettorale con i ricordi dei defunti, non si fa politica d'attacco con le commemorazioni, non si offende il ricordo di chi come me, vive un giorno di ricordi legati ad un uomo che è stato per molti di noi maestro di vita, (non c'entra niente la politica), e che nè lei, ne' tanto meno la stragrande o totalità di politici presenti all'incontro possano degnarsi di un briciolo di termine di paragone, sia per educazione politica, che per capacità stategiche. Voglio anche ricordare come, giusto per parlare di legalità e correttezza, due gentili e simpatiche signorine, distribuivano i suoi volantini all'esterno del teatro, ma dico io.........forse dimentichiamo che esiste una ordinanza sindacale che vieta la distribuzione di materiale cartaceo lungo la Via Atenea......e tutti i vigili in bella mostra che tra sorrisetti e battutine, non hanno neanche battuto ciglio, comandante compreso. Ma dico io, solo i coglioni come me si beccano un verbale dalla polizia municipale per volantinaggio lungo la stessa via, relativo ad una attività commerciale, dunque lavoro, e non michiate come le tue.....questa è la tua legalità?? Dunque caro Dott. Arnone, ti pregherei di fare le tue lotte interne al di fuori di quegli eventi, cercati convention, assemblee di partiti, incontri sindacali, ecc...non commemorazioni dove gente comune come me, e tanti altri come me, vuole ricordare in silenzio un amico, un compagno, un uomo, non sentire/vedere le cazzate dl''Arnone di turno. Uomini come D'Alema, politico di grande spessore, a prescindere del colore politico, nel proprio intevento, hanno rispettato il tono dell'evento. E posso garantirti che il mio di sentimento è stato molto condiviso in sala.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
3 commenti:
Sono Giuseppe Arnone ed ho tutelato la memoria di Totò di Benedetto rispetto ad una squallida operazione politica di natura correntizia. D’Alema è il capo politico nonchè tutore di Crisafulli, Capodicasa e compagni adusi a violare il codice penale.
D’Alema la mattina viene ad Enna a benedire Mirello Crisafulli ed il pomeriggio ad Agrigento a dare rinforzo alla jazz band di Capodicasa che si è impossessata dell’A.N.P.I..Totò Di Benedetto, che ben conoscevo, essendo stato mio affettuoso estimatore, nonchè primo cugino di mia nonna, si sarebbe semplicemente vergognato di una simile commemorazione presieduta persino dal ridicolo segretario dell’Associazione partigiani Domenico Pistone, uomo che, come sta scritto in sentenza, ha dichiarato ai giudici di non essere in grado di riconoscere o meno la sua apparente firma in calce ad un atto pubblico, falsificato dai suoi amici.
Totò di Benedetto si sarebbe vergognato dell’attuale presidente dell’attuale associazione partigiani di Agrigento, che ha portato nel fango la bandiera dei partigiani, recandosi in prima fila, con Capodicasa ed altri, al picchetto di onore ed al lutto cittadino dell’ex On. Calogero Gueli, la cui storia giudiziaria e familiare è al disotto di ogni sospetto, come si può leggere sia nelle sentenze che condannano irrevocabilmente per mafia il figlio ed il genero, sia nelle sentenze che confermano lo scioglimento per mafia del Comune di Campobello con a capo il Sindaco Gueli ( scioglimento per mafia deciso da Prodi), sia nelle dichiarazioni del super pentito Di Gati. Di Gati, oltre a contribuire alla condanna di Dell’Utri, Cuffaro e Berlusconi, racconta il circuito di cosa nostra che coinvolgeva Calogero Gueli, pervenendo persino a lanciare un’esplicita e bruttissima ombra sullo stesso Capodicasa.
Bene, ai funerali solenni, in piazza di cotanto personaggio al di sotto di ogni sospetto e dignità civile ( aduso pure a lanciarmi pubblicamente minacce di morte, non male per chi ha figlio e genero in galera per mafia, che il super pentito indica anche come killer di cosa nostra..), Capodicasa con affianco il presidente dell’A.N.P.I. commemorava cotanto defunto affermando che coloro che avevano infastidito in vita, con indagini ed accuse, il Gueli, erano ” iene, sciacalli, corvi”. Ovviamente, simili apprezzamenti bestiali erano diretti a Polizia, Carabinieri, magistrati e Giuseppe Arnone, che si era costituito parte civile sia contro il figlio mafioso sia contro il sindaco.
Costoro dovevano commemorare tra gli applausi l’eroico Totò di Benedetto. Ma come direbbe Totò, ” mi faccino il piacere!”.
E come dimenticare l’On. Giacomino di benedetto, colui che da consigliere provinciale assiste, felice, all’acquisto da parte dell provincia per 10 milioni, conio 90, di un quadro del cognato, pittore di napoli non particolarmente eccelso, e da parlamentare, l’anno scorso, assiste, felice, alla decisione dell’Assemblea Regionale di erogare al centro studi fantasma della moglie 25 mila euro.
Caro Pane, a questo punto…o pubbliche scuse o risarcimento del danno che utilizzerò a beneficio della comunità diocesani di Ismani e dell’Associazione rifugiati dell’ONU che ho il piacere di finanziare.
carissimo Avv. Arnone,
Tengo a precisare che, forse lei non ha capito che, la natura della mia critica, non è il contenuto della sua polemica, che rispetto in toto, e di cui non penso neanche di contestare, non m'interessa affatto, io contesto solo il momento in cui la sua critica, sia stata fatta...LA COMMEMORAZIONE DI UN DEFUNTO, che universalmente è sempre un momento sacro di riflessione e di rispetto, momento in cui di norma anche le acerrime lotte, nel caso in cui ci fossero, si mettono di lato. Arnone, stavolta secondo me hai sbagliato tu,Io da Cittadino mi sento offeso, sento che uscire di casa anche solo per andare a condividere un momento di così tanto rispetto, mi viene violentata una guerra che non è la mia... cosa che non mi avrebbe disturbato affatto se la cosa lei stesso l'avrebbe fatto magari davanti l'hotel dove D'Alema dormiva, oppure davanti al ristorante dove restava a cenare, se lui era il destinatario della missiva, oppure l'indomani in qualunque altro posto, con qualsiasi altro mezzo, la cosa non mi avrebbe offeso affatto.
Dunque, dato che da parte mia, il tutto è stato fatto in maniera limpida, ed ho espresso in forma non anonima, una libertà di pensiero che in Italia fino ad oggi penso sia lecita, non penso di avere offeso ne lei ne altri, se così fosse lasceremo giudicare ad i lettori.
Con Affetto
Giuseppe Pane
Dico solamente che il Sig. Arnone approfitta un pò troppo della sua professione...Fà causa a chiunque per guadagnare qualche soldo e sperperarlo ovunque in "minkiate"... Scrivo questo perchè mi ha dato un IMMENSO FASTIDIO la seguente "Caro Pane, a questo punto…o pubbliche scuse o risarcimento del danno che utilizzerò a beneficio della comunità diocesani di Ismani e dell’Associazione rifugiati dell’ONU che ho il piacere di finanziare".
Stiamo scherzando??? Vuol chiedere risarcimento per un libero pensiero...Avevo stima nei suoi confronti ma ora capisco che lei è il solito approfittatore, che non fà altro che alzare POLVERONI INUTILI....Bravo bravo...La sua amata città, come fà credere a Telakras (e mi creda, è terribilmente stancante vederla giorno per giorno la dentro a parlare dei suoi litigi con mezza Sicilia..) ha bisogno di uomini come lei...Tanto siete tutti uguali, e uno in più non fà differenza...
Un ventenne incazzato...
Vincenzo..
P.S
Spero in Dio che non mi faccia causa...Anche perchè sono disoccupato e non sò come pagare un avvocato =)
Posta un commento