di Paolo Vizzì
Ormai è storia che la politica degli ultimi anni ha piegato al soddisfacimento dei bisogni personali ogni forma di interesse collettivo anteponendo le prossime elezioni alle prossime generazioni. Così come molti hanno ripetutamente affermato, quel modo di intendere la politica era (ed è) basato su un'interlocuzione 1:1 nella quale il politico apprendeva dei bisogni o dei voleri del suo interlocutore e possibilmente li soddisfaceva prescindendo da un'azione definitiva che avrebbe magari sottratto al suo controllo una quantità di clientes-elettori non indifferente. E' la politica del “buon pastore” che tende a tenere gli elettori in un recinto a modi pecore in modo da poterne gestire in ogni momento i movimenti. E' il concetto dei grandi elettori con il “portfolio” di voti che nuotavano nel mare degli accordi numerici privi di ogni prospettiva e di visione politica in senso alto. Raffadali, inebriata dalla potenza allora espressa dall'UDC o come si voglia chiamare, ha in parte accantonato la sua capacità di discernimento e di analisi politica a favore del richiamo della foresta volto a soddisfare, spesso legittimi, interessi personali. In ultima analisi il sindaco che oggi ci amministra nasce in un contesto dominato da quella visione di politica votata più alle sanatorie ed ai condoni tombali che al pagare tutti per pagare meno. Oggi, con una giravolta degna del miglior Piola(quello delle figurine), siamo passati ad una rigida e intransigente caccia all’evasore, all’infedele dichiarante o come chiamar si voglia. Da cosa nasce questa mutata visione? Come mai il Sindaco e la sua maggioranza sono stati così disponibili verso una così netta inversione di tendenza? Raffadali ha una quantità di personale doppia rispetto a quella di 20 anni fa pur non gestendo più in proprio tanti servizi, come mai gli accertamenti non sono stati fatti d'ufficio affidandosi ad una società esterna? La ricognizione del patrimonio urbanistico ed il conseguente recupero dell'evasione sono azioni assolutamente condivisibili specie da parte dei tanti cittadini onesti che hanno sempre assolto ai propri doveri verso la collettività. Se si guarda però dal punto di vista che è stato sempre privilegiato dai Cuffariani, questa è un'operazione elettoralmente devastante. Chi voterebbe un sindaco che gli ha fatto pagare migliaia di euro in sanzioni e tributi arretrati? La risposta è semplice: soltanto le persone che, già di fede cuffariana, avevano regolarmente assolto ad i loro obblighi di pagamento. Dato per certo che le misurazioni sono prive d'errore, e che le imposte debbono essere pagate (controllatele comunque bene prima di accettarle) sarebbe stato opportuno prevedere già una doppia bollettazione con un l'importo intero ed uno rateizzato magari su più anni. Se non ricordo male esiste un regolamento che lo consente. In termini schiettamente economici, la sottrazione all'economia cittadina di una così grande quantità di denaro, si parlava di 5.000.000,00 di €uro, rappresenta un colpo formidabile alla già fragile situazione che viviamo. Vorremmo sapere quanti di questi danari andranno alla società incaricata del recupero, quanti utilizzati per il pagamento del servizio di raccolta e conferimento e quanti rimarranno nelle casse comunali. Detto questo ci chiediamo: quale può essere la ragione di fondo di tutto questo movimento di quattrini? Nessuno di noi può saperlo. Che il sindaco ed i suoi sodali abbiano voluto dimostrare di essere persone capaci e degne della nostra fiducia? Se così è sono lieto di congratularmi con loro per aver scovato tanti ingrati evasori. Siccome a pensar male, nonostante si faccia peccato, a volte ci si azzecca, non voglio considerare ragioni che vadano oltre quella che ho prima detto.
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