mercoledì 29 febbraio 2012

Salvo Di Benedetto risponde all'On. Giacomo Di Benedetto.


Primarie del Pd a Raffadali, la precisazione di Di Benedetto

tratto da un post relativo all'articolo "Primarie del Pd a Raffadali, la precisazione di Di Benedetto" pubblicato su www.agrigentonotizie.it

Premetto che non è mia intenzione entrare nelle polemiche e nelle vicende interne relative al suo partito che non mi competono affatto. Quella che lei definisce una sedicente lettera inviata a lei e agli altri segretari del partito, lasciando intendere che sia una mia invenzione, esiste veramente ed è in mio possesso, in originale, e potrò mostrargliela in qualsiasi momento mi verrà richiesta. Il documento porta in calce anche la firma di alcuni componenti del direttivo locale del suo partito. Il fatto che non sia stata ancora recapitata non è una questione di mia competenza, non devo essere io ad informarmi se una lettera giunga o meno al suo destinatario. Non credo che le smentite degli onorevoli Panepinto e Adragna siano arrivate, o arriveranno e in ogni caso entrambi non hanno nulla da smentire in quanto nessuno ha affermato che sia stata una loro diretta iniziativa, ma di una parte del PD raffadalese così come evidenziato nel titolo e anche nel corpo dell'articolo. Semmai, i due onorevoli potranno, se lo vorranno, e noi saremo pronti a pubblicarlo, prendere le distanze dai firmatari del documento che comunque, ripeto, esiste ed è in mio possesso. Non voglio, ripeto, entrare nelle polemiche interne del PD, non so se qualcuno sta giocando a lanciare il sasso e poi nascondere la mano dietro la schiena e altri che fanno finta di non sapere. Caro onorevole, nonché mio cugino, (adesso ti do del tu) mi dispiace soltanto che tu abbia messo in dubbio la mia onestà intellettuale, la mia professionalità e la mia buona fede. Voglio soltanto ribadire che esponenti del PD, che non sono noti soltanto a me, come tu affermi, ma in carne ed ossa, mi hanno fatto avere un documento ufficiale su carta intestata che è stato quasi integralmente pubblicato. Io, da giornalista, ho ritenuto che quel documento rappresentasse una notizia e come tale l'ho considerata, lavorandoci e scrivendo un pezzo. Da giornalista mi sento la coscienza a posto: sono in possesso della fonte che ho verificato e conosco direttamente gli autori. Riguardo alle tue illazioni, che ritengo gratuite, sulla mia professionalità e sulla mia malafede mi ritengo quindi offeso e aspetto le tue scuse.


Salvo Di Benedetto

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