Giacomo
Terremoto,
l'unica parola che mi viene in mente. Imprevedibile, repentino, ne
subisci gli effetti e poi è solo ricordo. Odori, luci, urla,
disperazione, la vita di ognuno per sempre segnata, sconvolta e
certamente qualcosa ti verrà a mancare. Così ci sentiamo, colpiti
da un sisma. Quante cose c'erano in corso, progetti, sogni,
discussioni, serate concluse davanti a un piatto di lumache, trippa e
braciole. Il convivio. Ore, minuti o solo attimi a parlare del fare,
ognuno per quello che poteva, per quello che voleva, nessuna
differenza, tante differenze, un solo obiettivo: lavorare per
Raffadali.
Sentiremo
la tua mancanza...
Paolo
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