venerdì 26 ottobre 2007

Lettera aperta ai ragazzi di Raffadali..


Dedicata a Alessandro Nocera, Peppe Butticè, Gigi Pirrera, Giovanni Gulisano, Elina Giglione, Salvatore Frenda, Alfonso Casà, Totò Frenda, Totò Lombardo, Luigi Plano, Salvatore Scifo,Alessandro Gueli,Enzo Scifo, Fabio Sciabbica.... che non si sono mai arresi....



Fratellini miei, vi scrivo come uno di voi che in questo momento è “fuori sede” (per non dire in esilio) ma che è con voi, con il cuore e con l'anima, sempre. Ecco una prima citazione, riguardo “al fatto che i giovani odiano le citazioni. Chi le fa è un nemico per loro” (Baudelaire). Ora siccome di citazioni ne voglio fare tante, spero che non mi sentiate troppo nemico; per molti aspetti, e lo sapete, mi sento molto più giovane di voi. E ho adottato con me stesso il sistema migliore per migliorare i bambini che è quello di rimproverarli. Correrò il rischio. Nella vita bisogna sempre correre rischi. Vi dico subito che provo simpatia e un sentimento di pena per voi. Avete vent'anni o poco di più. Ho timore che vi sia stato rubato il futuro. Almeno come è stato inteso finora, il “futuro”.Ma voi esistete; siete vivi; e probabilmente vivrete per sempre (Baudelaire ne era convinto, e tantissimi altri: chi siamo noi per escluderlo?). Il lavoro che vi spetta è “precario”, cioè ottenuto a forza di leccate di culo, preghiere e bestemmie curriculari al Cuffaro di turno. Ma tutta la vita è precaria. E' sempre stato così. Non ascoltato chi vi dice il contrario perché è falso. Non guardate a quelle esistenze che sembrano garantite dalla carta di credito. E' proprio per questo che, paradossalmente, vale la pena a fare dei progetti, studiare tutta la vita per capire, lavorare per imparare il “mestiere di vivere”, viaggiare. Baudelaire (che dovreste proprio amare, perché era come dovreste essere voi: pronto sempre a non fare false concessioni e sconti a nessuno), sempre lui, verso la fine della sua vita, afferma che “devi lavorare, se non per il gusto di farlo, almeno per disperazione, perché in fin dei conti lavorare è meno noioso che divertirsi”. Il “divertimento” (ne aveva già parlato Pascal) è una lebbra del nostro tempo. Divertirsi significa sempre “divertirsi da qualcosa”. Se uno mette il divertimento al primo posto, questo significa appunto che la maggior parte del tempo egli “si diverte da qualcosa”, e il “qualcosa” non è altro che la sua vita stessa e il mondo intorno. Quando vi vedo assembrati e buttati a terrà al “Bacco” o alla villa, vestiti di colori spenti, come usciti da un film come “Fuga da New York” (con una data scaduta), mi si stringe il cuore. Ecco, mi dico, sono spellati vivi come pigionanti in una Raffadali dove “i mercanti che sono gelosi” (Vigny) fanno i politici, e non sanno politicare. Fate ragionamenti come: "tra trent'anni o fra tre ore è prevista la fine del mondo, abbiamo una prospettiva di “precariato”totale, almeno facciamoci una birretta insieme". Molti di voi, per voglia di tenerezza credo, si scelgono il “puro animale”, il cane, come “confidente dei dolori solitari” (Baudelaire, ancora). Bene. Cioè no, male. Non ci crederete: ma tocca a voi lottare per denunciare “la congiura universale per nascondere la tristezza di questo mondo, per imbellettare l'odiosa maschera della realtà”. Sono parole di uno spirito grande, lo svizzero Amiel. Che aggiunge:””Il solo viatico per compiere la traversata della vita è un grande dovere e qualche seria affezione”.E anche, mi permetto di aggiungere, una seria e gelosa richiesta di felicità (“la felicità è una cosa seria”, così Nerval alla donna amata).Tocca a voi fare ciò che gli adulti adulterati di oggi non possono e ne vogliono più fare. Abbiate sempre idee, non ideologie. Ogni ideologia è una “prigione”.E' vero, e lo vedo su di me, si vede con occhi diversi la vita a 10, a 20, a 50 anni. Vi insegno un trucco: precedete il vostro avvenire; siate insieme bambini, giovani, adulti. Confonde le età, e confondete chi vi vuole sempre immaturi, buoni solo per essere sfruttati da politici da strapazzo, da venditori di fumo, da stupratori d'avvenire ma anche da spacciatori dell'ideologia dell'eterno “Happy hour”. Siate più forti di loro. Amate. Voi non ci pensate, ma siete incredibilmente in tanti. Presidiate, come abbiamo fatto in pochi con l'esperienza di Ad Est, il nostro paese. Nessuno potrà fermarvi. Tenetela pulita. Raffadali senza il vostro aiuto morirà per una overdose di merda. Solo voi lo potete fare. Salvate voi stessi e Raffadali.E avrete cominciato generosamente a “lavorare” per voi e per gli altri (ma soprattutto per voi). A essere “uomini degno di questo nome”, direbbe il mio (e spero anche vostro Baudelaire), a prendervi cura del pezzetto di creato che vi è stato assegnato (esortazione dalla sublime Simone Well). Questo nessuno al mondo ve lo potrà togliere. Non aspettate che venga ancora un Gesù Cristo (o un Karl Marx) a ricordarvi che gli uomini sono tutti uguali. Protestate, ribellatevi, denunciate; ma non in nome di una generica “libertà”, che è anche quella di chi distrugge vigliaccamente la lapide di Nino Cuffaro, come se fosse un riflesso condizionato della giovinezza, ma contro ogni degrado: dentro e fuori di voi. Solo voi potete farlo. Prendetevi cura del nostro paese, che vi accoglie malamente, insegnategli (voi giovani) a essere decente,”onesto”; siate voi a redarguire, ripulire, vigilare, proporre; ricordate sempre che “far sentire il bello è un'opera di misericordia” (Rodò, scrittore uruguayano). E siate “stupendi”; stupite (“Dopo il piacere di essere stupiti, di più grande c'è solo quello di creare sorpresa”, ancora Baudelaire). Fatevi ringraziare. Fatevi rimpiangere. ”Anche quando la vita cessa d'essere una promessa, non cessa di essere una missione” (Amiel).Voi soli potete salvare Raffadali.E salvarvi. Nessuna resa mai fratellini miei, verrà il tempo della raccolta ed allora la nostra rabbia e la nostra passione verranno ripagati. “La libertà ha un sapore che non ha prezzo”.... questo non lo ricordo a voi ma a chi nella sua ignoranza e nella sua boria si illude di averci battuto.


(Gato)

6 commenti:

Marcella ha detto...

Caro Gato, ti scrivo da un'ancora più lontana Londra...sebbene di S.Elisabetta, il mio interesse per le sorti di Raffadali rimane vivo, così ho girato un po' in internet ed ho trovato il tuo blog. Ero già a conoscenza del giornale e così... sono rimasta un po' delusa nel vederlo, però, privo di commenti! Vedo ke è costantemente aggiornato e spero che il giornale esca quasi con la stessa frequenza ma voglio kiederti (prendi questa mia domanda solo come spunto per una riflessione) non è che stai diventando come i vekki uomini di partito ke nn riescono più a parlare con i giovani? I tempi cambiano e i giovani con loro e per comunicare bisogna adeguarsi al nuovo linguaggio. Il blog è certamente come la conoscenza di una nuova lingua, ma bisogna conoscere anke tutta la cultura di un popolo per poter comunicare bene...forse i tuoiche dirsorsi lunghi si perdono a volte? molto belli pieni di ideali..ma tu non devi parlare solo a chi la pensa come te ma chi la pensa diversamente! Dai un'occhiata al blog di Santa Elisabetta..è davvero molto attivo...potrai prenderne spunto
Spero di ritrovare il tuo blog più vivo al mio prossimo arrivo
A presto
Marcella

Marcella ha detto...

http://www.selisabetta.blogspot.com/

Gaetano "Gato" Alessi ha detto...

Ciao Marcella.Vedi la scelta del Blog, che ha ancora solo un mese di vita ma che conta già 1000 collegamenti, non è quella dei commenti ma quella degli articoli.Così come Ad Est ognuno può scrivere a gaetanoalessi@libero.it e lasciare la sua idea, il suo pensiero.Non penso, sinceramente, di potere interpretare tutte le idee e tutte le età, così io scrivo le mie e voi le vostre, i lettori o i "passanti" leggendole trarranno le loro conclusioni.Questa per me è sempre stata libertà.Per il resto se vuoi postare direttamente sul blog mandami la tua mail e diventerai protagonista di questo progetto.Un bacio Gato

Marcella ha detto...

hai perfettamente ragione ma credo che per sensibilizzare le masse bisogna renderle partecipi..molte persone non perdono tempo inragionamenti perchè questa società li ha disabituati...purtroppo si sta realizzando ciò che George Orwell aveva previsto in "1984"...bisogna stimolare al ragionamento, alla critica ...bisogna far in modo che si avvicinino al blog coloro che fino ad ora sono rimasti lontanissimi dalla politica..non va bene il ragionamento "a chi interessa bene altrimenti io scrivo per me" la politica si fa per la società!
Sarò comunque ben felice di essere partecipe del tuo blog.
un bacio

Gaetano "Gato" Alessi ha detto...

Ripeto... Io non sono capace di interpretare tutte le età...Chi dice di saperlo fare spesso non conosce nemmeno se stesso. Scrivo quello che penso, e sono figlio del mio tempo...Voi del vostro...scrivete voi di voi, non aspettate che ci sia qualcuno che riesca a "leggervi"...
Ti aspetto ... un bacio Gato

aldib ha detto...

Gaetano, ti posto un indirizzo per una risposta un po' articolata. Saluti, Ale

http://candidocandido.blogspot.com/2007/10/risposta-gato-se-mai-mi-ha-chiesto.html