lunedì 15 settembre 2008

Ciclo L'Analisi: "I Vandali in casa".Nino Cuffaro per Ad Est


di Antonino Cuffaro
Piero Luparello assurge alla direzione regionale del Partito Democratico con l’incarico di responsabile del settore sanità. Il sen. Benedetto Adragna esulta. Tanti di noi, del popolo disperso della sinistra (sempre più esiguo e disorientato) si sono chiesti: che ci azzecca con la direzione del PD un personaggio noto per entrare ed uscire dall’UDC di Totò Cuffaro? Lo scorso anno lasciò l’UDC per seguire l’esperienza ambigua di Marco Zambuto. In seguito, si è allontanato da quest’ultimo, indignato per non essere stato coinvolto nelle trattative con il partito di Silvio Berlusconi. Ritornato nelle braccia dell’amico Totò (intanto condannato per favoreggiamento di un mafioso), lascia ancora l’UDC dopo pochi mesi (si dice perché non candidato alla presidenza della provincia) per appoggiare la candidatura di Vivacqua ed approdare alla corte del sen. Adragna. Poi il silenzio assoluto, alla ricerca di “garanzie” per il suo impegno in politica. Ora il grande salto, grazie al suo potente sponsor, nell’esecutivo regionale del PD. Addirittura, come responsabile della sanità, il regno dell’amico Totò Cuffaro.

Da simpatizzante, da partecipante alle elezioni primarie per la costituzione del partito, da elettore del PD mi chiedo: ma quale progetto politico persegue il dirigente Luparello? Di quale idea dello sviluppo di questa provincia e del paese è portatore? Quali pratiche politiche innovative caratterizzano il suo impegno? Quale idea della politica sottintende il suo percorso tortuoso di questi anni? Qual’è la sua valutazione sul ruolo del “cuffarismo” in Sicilia, su cui non ha mai detto una parola?

Del suo impegno come assessore della giunta Zambuto ricordo solo il suo atteggiamento irrisorio nei confronti dell’ottimo Lillo Miccichè, che si batteva contro la privatizzazione dell’acqua. Altre prese di posizione pubbliche sui temi della città non ne ricordo.

Il PD muove i primi passi ma, nonostante il codice etico del partito prescriva “trasparenza nei processi decisionali e partecipazione democratica nelle forme più inclusive” (art.4), la strada intrapresa in sicilia è nel solco della vecchia politica: gruppi dirigenti autoreferenziali e inamovibili; correnti sempre più forti, fino a configurarsi come una sorta di partito nel partito; trasformismo; lottizzazione degli incarichi pubblici e di partito; accesso alle cariche per cooptazione; assenza di iniziativa politica e di confronto pubblico. Nel “Manifesto dei valori” del PD il termine più ripetuto è “nuovo”: “nuova Italia”, “nuova classe dirigente”, “nuova politica”, “nuovo progetto di sviluppo”. In Sicilia, gli oligarchi di partito non devono averlo letto. Stanno costruendo un partitino (vedi gli ultimi risultati elettorali) asfittico e imbelle, sempre più lontano dal suo popolo, ma ritagliato a pennello sulle loro esigenze di egemonia. Sarebbe interessante capire la posizione di alcuni personaggi che ricoprono ruoli di responsabilità all’interno del PD, che potrebbero rappresentare concretamente un futuro diverso e migliore e che in questa fase si notano per il loro silenzio assordante. Cosa ne pensa al riguardo Giandomenico Vivacqua (anche lui cooptato nella direzione regionale del partito), protagonista di una stagione breve (troppo breve) di entusiasmo e speranza nel cambiamento? Cosa ne pensa Peppe Arnone, loquace e intelligente fustigatore dei mali della nostra sinistra, da tempo in sintonia con il sen. Adragna? E Giacomo Di Benedetto, che ama presentarsi con i panni del nuovo che gli si sono precocemente invecchiati addosso? Ed Emilio Messana, giovane segretario di federazione che sembra dibattersi come un vaso di coccio in mezzo a vasi di ferro?

Sul percorso di costituzione del Partito Democratico si impone un cambio di direzione radicale verso la trasparenza e le decisioni chiare e partecipate, per farne uno spazio aperto, un vero laboratorio di idee e di progetti. Il PD è un grande patrimonio di speranze e di idealità comune a milioni di persone. Sarebbe un delitto lasciarlo nelle mani di pochi mandarini.


P.s. Si è discusso in questi giorni tra alcuni collaboratori di Suddovest sul ruolo e la finalità dell’impegno politico quando si è coscienti di essere portatori di valori e progettualità patrimonio di minoranze, a volte anche esigue. Il dibattito fra di noi è ancora aperto. Una prima risposta mi è parso di trovarla in alcune riflessioni riportate nel libro "I Vandali in casa". Scagliandosi contro i prepotenti, gli arroganti, gli speculatori, i corrotti (sinteticamente chiamati "Vandali") Antonio Cederna così argomenta:

" Da tempo immemorabile i vandali trionfano anche per il silenzio delle persone ragionevoli. Simulatori ed ipocriti, i vandali tengono molto alla loro privata rispettabilità: giova schernirli e trattarli per quello che sono, malintenzionati cialtroni. Abituati ad intimidire e corrompere, si trovano sconcertati di fronte all'inflessibile denuncia. La loro potenza è fatta di viltà altrui. Abituati a violare, impuniti, le regole e la morale, non sanno che fare contro chi svela pubblicamente i loro raggiri; sostenuti da una complicata rete di omertà, lo scandalo li può intimorire, scompigliare i loro piani, fare rientrare i loro capricci. Occorre sfondare il sipario di complice riservatezza in cui operano, dilatare le loro colpe sul piano più ampio possibile, ridicolizzarli, screditarli. Denuncia, protesta, polemica: in un paese di omertosi e conformisti, l'appello alla verità e alla rivolta morale può almeno essere un elemento di varietà"

3 commenti:

mario ha detto...

Ma non siamo già abbastanza al buio di questi tempi?

mario ha detto...

O.T.
Alessi, questa mattina ho postato con il titolo "casapound" nella sezione satira ed un solerte "compagno" ha provveduto a sospendere senza neanche degnarsi di avvisarmi.
Il post rispondeva ad uno di stratex che parlava delle azioni di casapound su alitalia.
E' tutto normale? A te va bene?
Così tanto per sapere se non è il caso di spegnerla la luce, ma per quelli come voi.
In attesa di una speranzosa rispota

josè ha detto...

Che bella sintesi.complimenti.