La gestione dei rifiuti, che si inserisce fra i servizi pubblici principali che la Pubblica Amministrazione dovrebbe garantire, mostra sempre più la corda nel meridione.
I cittadini, anche se ritengo siano pronti a garantire una buona partecipare alla differenziazione dei rifiuti, purtroppo, si vedono offrire un servizio che risulta indiscutibilmente inadeguato, a rischio e costosissimo.
Non solo non si registra nella gestione degli ATO un fermento attualizzato alla ricerca, alla tecnologia che il panorama industriale propone (Vedi THOR), ma addirittura quella che potrebbe essere l’ordinarietà: pulizia adeguata, raccolta adeguata, discariche in regola, non la garantiscono!
Già le prime mancanze sulla raccolta dei rifiuti le registriamo anche nei nostri paesi. Da qui a qualche giorno la situazione potrebbe peggiorare, poiché gli ATO “permettono” di non pagare ad alcuni comuni e quindi in assenza di risorse non si potranno pagare gli stipendi, pertanto il ricorso allo sciopero da parte degli operatori e alla mancanza di espletamento del servizio è ragionevole tenerlo in conto. Risultato: i cittadini che pagano regolarmente le tasse, sia pur sovrasalate, rischiano di trovarsi con i rifiuti lasciati davanti agli usci delle case.
Ancora peggiore si rivelerà la situazione quando i cittadini riceveranno le bollette prossime, perché gli amministratori e i funzionari dell’ATO Dedalo Ambiente di fronte all’obbligo di ottenere la Autorizzazione Integrata Ambientale per la discarica di Campobello di Licata sin dal febbraio 2005, ancora dopo 4 (quattro anni) non hanno ottenuto tale autorizzazione perciò i rifiuti devono essere conferite nella discarica di Siculiana, dove i privati, i F.lli Catanzaro, già nel dicembre 2006 hanno ottenuto tale Autorizzazione. Di conseguenza i cittadini dovranno pagare i maggiori costi di trasporto e conferimento. Ma scusate che forse gli amministratori dell’ATO e i funzionari dell’ATO Dedalo Ambiente non sono pagati, stipendiati? E allora perché tutto questo ritardo, visto che l’autorizzazione integrata per la discarica era possibile e ragionevole ottenerla in un anno, vedi il caso della discarica di Siculiana, sicuramente delle manchevolezze da qualche parte ci sono state per tutta questa lentezza, perché alla fine tutti i maggiori costi nascenti li devono pagare i cittadini?
Credo che i cittadini, la classe dirigente siciliana e meridionale, debbano trovare le forme per reagire per essere rispettati nei loro diritti, in quanto non si può non prendere atto che la maggiore industria del meridione è la Pubblica Amministrazione che se non si liberata dalla visione, che essa possa essere ridotta unicamente a occasione per speculare, gestire potere, vacca da mungere in modo dissennato, facendo fatalisticamente passare l’idea che a pagare alla fine saranno solo e comunque i cittadini, ogni ipotesi di sviluppo per questi territori diventa un miraggio, visto che lo “statalismo” è andato a farsi benedire.
E’ necessario definire la o le strategie, in grado di far maturare il concetto che il proporsi per amministrare o collocarsi nella Pubblica Amministrazione richiede una consapevolezza ed un impegno nuovo, responsabile ed onesto. Non ci più spazio per dilettantismi presuntuosi, né per speculazioni in danno della comunità rimanendo indenni. Forse è il caso di incominciare ad una class action o azione collettiva a tutela dei consumatori-cittadini, pensando a tale strumento anche come molla per provocare maggiore attenzione in chi si propone per amministrare i servizi dei cittadini. Ma questo nuovo impegno non si deve aspettare che piova dal cielo, al riguardo si devono mobilitare le sensibilità, le intelligenze locali, considerato che nessun partito intende abbandonare le occasioni che il potere offre, basta guardarsi intorno. Ma fino a quando si rimane deresponsabilizzati, fino a quando il consigliere all’ATO, l’Amministratore dell’AUSL, lo nominerà la politica, o le assunzioni saranno fatte dai politicanti, ci sarà consigliere disponibile a scontentare il politico che l’ha nominato? Per esempio non permettendogli di non pagare i servizi di raccolta dei rifiuti ricevuti?
Gaetano"Gato" Alessi
1 commento:
Caro pasquale, condivido a pieno la critica al sistema clientelare(così si chiama) che ha reso gli ATO sinonimo di spreco e inefficienza e ritengo la tua proposta condivisibile, ma penso anche che il problema debba essere risolto in maniera più incisiva e radicale. La class action che tu proponi può essere funzionale ad incidere sull'efficienza del servizio (tutto ciò è positivo) e far mettere in moto qualche meccanismo che aiuti a prevenire la crisi che potrebbe realizzarsi per mancanza di siti di stoccaggio o di centri di trasformazione, ma nulla di più. La proposta seria deve provenire e camminare con le gambe della politica e deve servire a rimodulare completamente il sistema ATO rispecchiando i principi fondamentali che vengono utilizzati in tutti i paesi civili: economicità, efficienza e soprattutto sostenibilità ambientale. Ci troviamo ancora una volta a pagare lo scotto di una forma di clientelismo esasperato che, come in tanti altri campi, è servito soltanto a creare sottogoverni, prebende e parcheggi per trombati. La situazione economica non ci consente più di sopportare questi sprechi e queste inefficienze, che non dobbiamo scordare erano ben tollerati anche da grosse fette di opposizione(non pensate soltanto a DS e margherita). E' arrivata l'ora di assumersi le responsabilità proprie della politica e, cioè decidere pensando a cosa è giusto e non a cosa mi conviene. Gli ATO vanno smontati e rifatti ex novo, debbono essere diretti da enti snelli dove valga il principio di responsabilità diretta. L'ATO deve essere in grado di fare fruttare il bene rifiuto, non deve essere soltanto nettezza urbana come si chiamava una volta. I manager incapaci di produrre utili per i comuni consorziati debbono essere automaticamente licenziati e non assunti in enti simili e con mansioni comparabili. Le assunzioni debbono essere trasparenti e con concorsi pubblici.... . insomma è necessaria un minimo di responsabilità. La domanda di fondo rimane sempre la stessa: la politica sarà in grado di aprire gli occhi e accendere il cervello?
un abbraccio
paolo vizzì
p.s. se parliamo degli uomini che dovrebbero fronteggiare la crisi che sta arrivando in sicilia e non sono stati nemmeno capaci di nominare qualche dirigente regionale, stiamo freschi! la monnezza ci sommergerà
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