Me zi Ciccu "Napuliuni", un ragazzino, un compagno, un compagno senza compromessi, compagno fino all’autolesionismo, fino a negare l’evidenza pur di difendere il suo ideale. Per le elezioni, ai tempi del PCI te ne accorgevi perché sopra la sua porta, fisso senza possibilità di strappo, c’era il manifesto, oggi logoro, ma allora di un rosso accecante che diceva “Vota Comunista”. Lui lo era COMUNISTA, lo era davvero, lo era con i suoi nipoti che lo amano alla follia, con i suoi figli e soprattutto con sua moglie. Era l’applicazione dei nostri ideali, era a servizio di tutti, della sua famiglia, del partito e di chiunque gli chiedesse qualcosa. Ogni giorno entrava nel mio studio e dicendomi “tu m’a scusari” mi ripeteva : “C’ama fari cu stu Berlusconi”, “chissu è un disgraziatu” e giù parolacce, ma era puro così come era irascibile e buono. Adesso siamo tutti stretti attorno a lui, è ancora in casa, gli teniamo compagnia, ci teniamo compagnia.
Paolo Vizzì
Paolo Vizzì
2 commenti:
Ciao zi Cì........
saluto a pugno alzato.
ladytux
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