Nell’analizzare il risultato delle elezioni regionali credo che non si possa prescindere da un’analisi approfondita della questione mediatica.
Sono convinto, infatti, che da quando è sceso in campo Silvio Berlusconi le elezioni sono una partita, se non truccata, alterata dal grande conflitto di interessi nel quale risulta invischiato Silvio Berlusconi e, con lui, tutto il nostro Paese.
Il conflitto di interessi più macroscopico è, soprattutto, quello televisivo che si materializza nel controllo di tre reti in quanto imprenditore, mero proprietario di mediaset, e di altre tre reti pubbliche in quanto Presidente del Consiglio.
A chi obietta che le televisioni sono ininfluenti sul risultato delle elezioni rispondo che ci crederò solo quando ci sarà la controprova: Berlusconi si spogli del controllo delle televisioni e se dopo, solo dopo, continuerà a vincere le elezioni ne prenderò atto, ma prima di allora resto convinto che la “dittatura catodica” falsa il risultato delle elezioni o, quantomeno, lo condiziona pesantemente.
Grazie alla dittatura catodica hanno svuotato le nostre menti ed i nostri cervelli e li hanno riempiti del vuoto del pensiero dominante, del nulla mescolato con il niente che , mille volte ripetuto, tante volte propagandato diventa sostanza, programma , speranza ed addirittura futuro.
Ma ricordiamolo, ricordiamocelo: nulla è e nulla resterà .
L’abuso e l’uso ( questo si criminale) della televisione non influisce sull’esito elettorale solo e soltanto come mezzo di propaganda.
Quello che è grave, quello è che peggio è che trasforma l’utente televisivo in telespettatore-elettore guidandogli la mano dentro la cabina elettorale e non solo.
Se provate a ragionare con un elettore del centrodestra vi accorgerete che non risponde con idee sue, con parole sue, ma con gli slogan della destra che ha sentito, risentito e poi ancora sentito in televisione.
Se gli parlate, infatti, di fisco vi dirà che Berlusconi non ha messo le mani nelle tasche degli italiani.
Se volete ragionare di giustizia vi diranno che i magistrati sono di sinistra, talebani, e che, comunque, usano la giustizia ad orologeria contro Berlusconi.
Se parlate della sinistra vi sentirete rispondere che i suoi dirigenti sono sempre comunisti , che sono sempre gli stessi e non sono mai cambiati dai lontani tempi di quando mangiavano…….. i bambini.
Se la questione televisiva è importante, e lo è, sulla questione televisiva bisogna lavorare e trovare qualche soluzione.
Cominciamo con un piccolo accorgimento: all’uomo del “te lo comando” rispondiamo almeno con un uso intelligente del “telecomando”: togliamo dal nostro telecomando i canali 1, 4,5 e 6.
Non risolviamo certo il problema, ma almeno diamo un segnale, gli facciamo capire che abbiamo capito.
Se non reagiremo l’autunno di Berlusconi sarà lento e distruttivo. Il nostro Paese diventerà una discarica a cielo aperto ed agli italiani toccherà in sorte lo stesso destino degli aquilani: passeranno le loro domeniche a raccogliere macerie e detriti.
Dimenticavo: io ho già prenotato la mia carriola!
Sono convinto, infatti, che da quando è sceso in campo Silvio Berlusconi le elezioni sono una partita, se non truccata, alterata dal grande conflitto di interessi nel quale risulta invischiato Silvio Berlusconi e, con lui, tutto il nostro Paese.
Il conflitto di interessi più macroscopico è, soprattutto, quello televisivo che si materializza nel controllo di tre reti in quanto imprenditore, mero proprietario di mediaset, e di altre tre reti pubbliche in quanto Presidente del Consiglio.
A chi obietta che le televisioni sono ininfluenti sul risultato delle elezioni rispondo che ci crederò solo quando ci sarà la controprova: Berlusconi si spogli del controllo delle televisioni e se dopo, solo dopo, continuerà a vincere le elezioni ne prenderò atto, ma prima di allora resto convinto che la “dittatura catodica” falsa il risultato delle elezioni o, quantomeno, lo condiziona pesantemente.
Grazie alla dittatura catodica hanno svuotato le nostre menti ed i nostri cervelli e li hanno riempiti del vuoto del pensiero dominante, del nulla mescolato con il niente che , mille volte ripetuto, tante volte propagandato diventa sostanza, programma , speranza ed addirittura futuro.
Ma ricordiamolo, ricordiamocelo: nulla è e nulla resterà .
L’abuso e l’uso ( questo si criminale) della televisione non influisce sull’esito elettorale solo e soltanto come mezzo di propaganda.
Quello che è grave, quello è che peggio è che trasforma l’utente televisivo in telespettatore-elettore guidandogli la mano dentro la cabina elettorale e non solo.
Se provate a ragionare con un elettore del centrodestra vi accorgerete che non risponde con idee sue, con parole sue, ma con gli slogan della destra che ha sentito, risentito e poi ancora sentito in televisione.
Se gli parlate, infatti, di fisco vi dirà che Berlusconi non ha messo le mani nelle tasche degli italiani.
Se volete ragionare di giustizia vi diranno che i magistrati sono di sinistra, talebani, e che, comunque, usano la giustizia ad orologeria contro Berlusconi.
Se parlate della sinistra vi sentirete rispondere che i suoi dirigenti sono sempre comunisti , che sono sempre gli stessi e non sono mai cambiati dai lontani tempi di quando mangiavano…….. i bambini.
Se la questione televisiva è importante, e lo è, sulla questione televisiva bisogna lavorare e trovare qualche soluzione.
Cominciamo con un piccolo accorgimento: all’uomo del “te lo comando” rispondiamo almeno con un uso intelligente del “telecomando”: togliamo dal nostro telecomando i canali 1, 4,5 e 6.
Non risolviamo certo il problema, ma almeno diamo un segnale, gli facciamo capire che abbiamo capito.
Se non reagiremo l’autunno di Berlusconi sarà lento e distruttivo. Il nostro Paese diventerà una discarica a cielo aperto ed agli italiani toccherà in sorte lo stesso destino degli aquilani: passeranno le loro domeniche a raccogliere macerie e detriti.
Dimenticavo: io ho già prenotato la mia carriola!
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