venerdì 18 giugno 2010

Anime Migranti


di Mirella Mascellino

Mario Incudine, dopo tre anni torna con un nuovo disco, Anime Migranti, lavoro di spessore e maturità raggiunta sia in campo musicale, sia per le collaborazioni di cui si avvale. Il tema dei migranti è assai attuale e urgente, tanto da non sfuggire alla sensibilità espressiva del vincitore del X Festival della nuova canzone siciliana, voce della Compagnia di Canto Popolare italiana, diretta da Ambrogio Sparagna. Il progetto“Parole di cartone” è una riflessione in musica e parole sulla realtà dei migranti. All'interno del disco è riportato uno stralcio tratto dalla relazione dell'ispettorato per l'immigrazione statunitense al Congresso del 1912. Circa un secolo dopo non è cambiato quasi nulla. Le paure e i pregiudizi verso i migranti sono gli stessi di oggi. Il dato triste, che Mario Incudine canta, è il sistematico silenzio della memoria, al quale tutti assistiamo sconfitti. Ciò che è accaduto un secolo fa, accade ancora, come se il tempo e gli errori dell'uomo non avessero insegnato niente a nessuno. La discriminazione, l'intolleranza, il razzismo sono fortemente attuali. Incudine canta l'emigrante che partiva un secolo fa, ma canta anche il migrante che tocca le nostre coste e rischia di essere lasciato in mare o fatto tornare indietro come merce indesiderata. La poesia tocca l'apice dell'espressività con la ricerca del linguaggio, le contaminazioni etnico-musicali, la lingua che si alterna tra siciliano, italiano, arabo, afro, attraverso collaborazioni prestigiose, provenienti da varie parti del mondo. Un lavoro ricco, maturo e intenso che vede la partecipazione di artisti internazionali: da Faisal Taher, poeta e musicista palestinese, Alain Victor Mutwe e Samuel Kwaku Gfamfi, musicisti africani ma anche collaborazioni italiane, prese in prestito dalla narrativa, dal teatro e dal cinema. Nino Frassica legge le parole di Erri De Luca tratte da Solo andata, righe che vanno troppo spesso a capo, Feltrinelli 2005, Alessandro Haber voce raffinata del Teatro e cinema italiano duetta con Mario Incudine su un testo struggente, scritto dal cantautore ennese che racconta il sogno tradito dalla terra oltre il mare, che ha fatto sperare i migranti, ma li ha traditi e seppelliti nella sabbia, rubandogli il cuore, la gioia e la vita. Ancora duetti con Mario Venuti, voce rock e Anita Vitale che interpretano lo sradicamento doloroso da una terra che non promette futuro e speranza. Con Kaballa, voce tra le più interessanti del panorama attuale, apprezzato dalla critica più autorevole, per un canto verso la speranza del “novumunnu”. La lingua italiana e siciliana a due voci con Edoardo De Angelis per cantare la speranza disperata che ripete la storia dell'emigrazione, ma nel silenzio della memoria, dimenticando il passato e continuando a non riconoscere i fratelli del mondo. Infine il pezzo con lo strepitoso Lello Analfino, voce storica dei Tinturia, appassionato e impegnato, che interpreta con Incudine Strati di paci, un inno di speranza e di amore per il futuro di un'umanità nuova che risponda ai bisogni imprescindibili dell'uomo, di pace e di amore: “c'è bisognu di l'omu ch'aiuta l'autru omu e d'un frati ch'abbrazza li frati c'è bisognu di paci”.

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