martedì 24 agosto 2010

UN SUPERMERCATO IN GIARDINO- Intervista a Liberso Guglielmi

di Chiara Di Nardo x Ad Est

Riavvicinarci alla natura, rispettarla e imparare a conoscerla è una cosa che tutti noi dovremmo fare, a partire dall’alimentazione. Per capire com’è possibile farlo in un’epoca in cui imperversano cibi precotti e confezionati abbiamo chiesto aiuto a Libereso Guglielmi, 85enne di grande esperienza in ambito botanico ma non solo.
Libereso, quali sono le erbe e i fiori che si possono mangiare?
Praticamente tutti. Esistono tantissime erbe e fiori commestibili in natura che possono diventare un gustoso piatto da mettere in tavola. I tulipani, per esempio, possono essere riempiti con formaggio molle e decorati con una noce o una fragola. Il glicine è ideale nell’insalata e il sambuco è ottimo fritto. Ma anche la borragine, il tarassaco e le ortiche, per esempio. Basta poco per portare in tavola sapori diversi e sempre nuovi. Inoltre, a differenza delle piante che danno il frutto una volta all’anno, le erbe sono sempre a disposizione nei prati e nei giardini.
L’importante è non acquistare erbe o fiori trattati ma coltivarli direttamente e, se non si ha un giardino, basta un terrazzo. Per coltivare gli spinaci, infatti, bisogna semplicemente mettere una vaschetta in balcone con delle piantine, basta un piccolo vaso per contenerne una decina.
Come nasce questa sua passione per la botanica?
Fin da bambino mi è sempre piaciuto raccogliere erbe che poi portavo a casa e che mia mamma cucinava a dovere. In particolar modo durante la guerra, quando le cibarie scarseggiavano e si doveva arrangiarsi come si poteva.
A 14 anni, poi, ho vinto una borsa di studio e in seguito ho avuto la fortuna di studiare con Mario Calvino, padre di Italo. Mario Calvino era un uomo molto esigente ma anche molto bravo che all’epoca era maestro di botanica e direttore dell’Istituto Sperimentale di Floricultura di Sanremo, che mi ha insegnato molto.
In seguito ho lavorato in Inghilterra e in Olanda, dove ho scoperto i tulipani, ma ho sempre avuto la passione dei viaggi e, con mio figlio, ho visitato moltissimi paesi come l’Indonesia e l’India.
Dopo una vita di avventure e straordinarie esperienze, di cosa si occupa oggi?
Mi piace insegnare tutto quello che ho imparato agli altri. Per questo partecipo ad incontri nelle scuole per insegnare ai bambini una cultura naturale che oggi si è persa. Sto spingendo molto perché le scuole si organizzino in modo da avere giardini che i ragazzi possano curare e conoscere. Il mio motto è “imparare per insegnare”. Non ha senso sapere tante cose e non trasmetterle agli altri. Pensate che bello, ad esempio, se i bambini tornassero a casa ed insegnassero alle loro mamme a cucinare piatti a base di erbe e fiori.
Ci tolga un’ultima curiosità, Libereso è un nome particolare. Cosa significa?
Significa libertà di pensiero, di parola e di azione.

BOX LIBRO
Oltre il giardino: le ricette di Libereso Guglielmi
“Non è un libro di ricette, ma una raccolta di appunti e curiosità di un uomo che si porta addosso il nome di “giardiniere di Calvino”, ma che in realtà è molto più di un giardiniere. La sua conoscenza della botanica e della floricoltura è immensa ed è stata costruita con lunghi viaggi attraverso i continenti, camminando per boschi, prati, colline e montagne, e visitando numerosi giardini di tutto il mondo.”
Così ne parla Claudio Porchia, il curatore del libro. E noi ve lo consigliamo vivamente perché oltre alla trentina di ricette e disegni di Libereso Guglielmi, in questo piccolo volume troverete racchiusa la storia e le tradizioni di un uomo che ha trascorso la vita ad occuparsi di erbe e fiori.
“Oltre il giardino: le ricette di Libereso Guglielmi” edito da SOCIALMENTE (Bologna).
> Informazioni: www.socialmente.name


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