martedì 14 dicembre 2010

Studenti in piazza a Palermo: sfiducia al governo? No a tutto il paese.




di Pino Randisi - per AdEst

Viale delle scienze 9.30 del mattino; molte le persone ancora intontite da una probabile nottata, ma ci siamo! Non si era in tantissimi, credo non raggiungessimo il migliaio. All’inizio sembrava una manifestazione simile a quella proposta spesso dai sindacati: ogni fazione con i suoi striscioni, con i suoi cori, il suo stile … architettura, lettere e così via; credo lo si sia fatto per una questione di organizzazione, ogni “capo ultrà” con i suoi “tifosi” a dirigerli, incitarli, motivarli! ... comunque sia si parte!!!
Si capisce bene, dai primi passi, che l’obiettivo primario è il blocco della città, creare disagio … purtroppo unico modo, in questo paese, per farsi sentire, per far capire che esiste anche un’altra voce che fa sempre e comunque parte di quella sovranità che esprimerà, domani, consensi.
Sceso viale delle scienze ed imboccata la via che porta a Piazza indipendenza, ci lasciamo alle spalle Palazzo Regione, non era quello il nostro obiettivo! Proseguiamo sino alla cattedrale dove sembriamo di già triplicati, forse lo eravamo davvero! … la motivazione saliva, i cori inziavano a fondersi, chiaro è unico il disprezzo nei confronti di un esecutivo “ladro”. Molto simpatici i cori dei ragazzi, in coda al corteo … ognuno di loro con in mano la foto di un “famoso corrotto”: Gelmini, Tremonti, Cota, persino Vespa … all’intonazione dei loro nomi seguiva il comune grido: “Nun te reggh’cchiù”! Si prosegue, arriviamo al cuore della città: I Quattro Canti ….. lì è blocco! Ci si ferma, ci si siede, si intonano i sempre più vivi cori … parte un fumogeno arancione.
Poco più in là si inziano a sentire altre voci … da Corso Ruggero arrivano i Licei … aspettavamo i rinforzi … ora si prosegue! La polizia prova a scortarci, si posiziona poco dopo la facoltà di giurisprudenza e ci attende. Bastano pochi sguardi per capire che a molti non garba l’idea di essere controllati in tal modo; niente paura, si taglia a sinistra e si arriva spediti in via Roma, la polizia non era preparata ad una contromossa; iniziamo a segnare i primi punti!
Via Roma è una bolgia. Al corteo, già smisurato, si aggiunge gente da ogni parte … tre su tutti mi restano impressi: Un ragazzo con un cartello al collo con su scritto: 2 lauree con 110 e lode + mansione = sono qui!; poi, il capo commesso della Rinascente ci informa che loro stanno con noi ed infine una signora anziana che chiede di aggiungere, alla nostra, la sua di voce e ci ringrazia per il “lavoro” che stavamo facendo!
Dopo aver diligentemente svolto i nostri “compiti” in Via Roma ci si dirige in zona Porto dove, non più di tanto sorpreso, mi rendo contro che tra professori e docenti universitari, pochi si tirano indietro nel proferire comuni “elogi” nei confronti di una riforma “ad cazzum”!
La manifestazione prosegue, poche le notizie riguardo agli eventi di Montecitorio … arriva l’informazione che una parte distaccata del corteo ha bloccato la stazione; siamo sicuri che la nostra voce è di già arrivata a chi di dovere. I ragazzi continuano per Corso Vittorio e spaccano in due la città, poche le strade per arrivare dall’altra parte; io inizio a percorrere la strada di casa impaziente di accendere la tv e portare in strada la buona novella!
Accendo la tv; aspetto pochi minuti ricevendo notizie dai vari Tg che due deputati di Futuro e Libertà sono venuti meno agli impegni di partito; il preludio di un disastro … “un ribaltone della volontà popolare, costruita su voti di fiducia di deputati eletti dall’opposizione” citando Bocchino.
Un'unica conseguenza: TORNEREMO IN PIAZZA … I CORTILI E LE PIAZZE DIVERRANNO L’ARENA D’ITALIA !!!

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