domenica 23 gennaio 2011

I PARASSITI

di Paolo Vizzì

Ci abbiamo messo la faccia, il cuore, l’impegno, la passione e tanto tanto altro. Ci siamo guadagnati la stima di alcuni ed il biasimo di altri, siamo divenuti corpi estranei in un corpo malato senza voglia di guarire. Eravamo superflui e rompiballe, Don Chisciotte per mulini a vento, un lampo per ciechi, una voce per sordi. La nostra visione era un calcio alla fortuna, un rifiuto della manna, una ottusa e scellerata voglia di stare e rimanere fedeli ai nostri principi. Nessun compromesso, nessun cedimento, coerenti fino alla fine. Tali siamo rimasti e rimarremo, immutato rimane e rimarrà il nostro modo di affrontare la vita politica ed il rapporto con gli altri, leale è e sarà il nostro batterci per quello in cui crediamo. Innumerevoli volte abbiamo attaccato Totò Cuffaro e la sua politica, aspramente, apertamente e senza peli sulla lingua(ne nostri ne altrui). Io ho fatto e faccio orgogliosamente parte di Ad Est, rivendico le nostre battaglie, ma soprattutto l’onestà intellettuale che ha mosso ognuno di noi in questi otto anni di attività. Gaetano, nel suo pezzo evidenzia come ognuno di noi abbia lottato contro un avversario al massimo della sua potenza, salvo poi tacere quando questa è venuta meno. Dice Gato che adesso scatta l’ora dei vigliacchi. Ed è a loro che mi rivolgo. Dritto, immediato e senza giri di parole.

A tutti i senza palle che finora sono stati nascosti sotto la sabbia per paura di dispiacere al re o di farsi semplicemente vedere. A tutti i muti, ai sordi, ai ciechi delle tre scimmiette. Diciamo.

Ci fa schifo pensare a quanti già pensano come riciclarsi, a come rifarsi una verginità politica, a come ricollocarsi per non perdere quel posto al sole ottenuto con tanti anni di lecchinaggio. Quanti di questi tireranno fuori la testa e si riempiranno la bocca di buoni propositi, di slanci ideali, di “dobbiamo creare le condizioni per una Sicilia (o una Raffadali) migliore”. Quante conferenze, quanti incontri avranno le platee piene di gente con il capo ancora zeppo della polvere accumulata negli anni di letargo durante i quali era “conveniente” stare a riposo. Proviamo pena e ribrezzo per una categoria assimilabile soltanto, come diceva Sciascia, a coloro che “dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere”. . . . Ci vuole la schiena dritta, coerenza ed una forte passione morale per poter essere utili alla società, diversamente si è soltanto servi di un potere che ben che vada ci terrà ancora come schiavi.


6 commenti:

Giovanna G. ha detto...

Mi ritrovo a ribadire lo stesso concetto...
Ad Est significa cosa????
io ho letto e/o sentito dirvi solo:Totò Cuffaro di qua,Cuffaro di la...Silvio di qua...la destra di la!!!!
perchè anche solo questa semplice rivista non la chiamavate "Siamo contro Totò e ne siamo fieri"?
o anche "Non siamo come Totò ed è un problema"?
perchè viene fuori che il problema è questo...
scusi,volevo inoltre dirle che l'articolo fa poco più che schifo:non ho letto altro che insulti,parolacce e spezzoni di commenti altrui!!!
Le auguro buona giornata
una delle tante sostenitrici di Totò...Giovanna

Paolo Vizzì ha detto...

Gentile Giovanna la invito a leggere attentamente l'articolo e vedrà che il suo commento è quantomeno poco pertinente.

Confidando che non faccia parte degli ormai ex usufruttuari del potere le porgo i miei più rispettosi saluti
paolo Vizzì

P. S. Segua gli sviluppi politici e si accorgerà di quanti falsi amici era circondato l'ex presidente e di quanti ipocriti gli giravano attorno. Noi siamo stati sempre leali, chiari e riconoscibili, forse le uniche persone sulle quali poteva sempre contare!

Luca Cuffaro ha detto...

Salve, chiedo scusa se mi permetto d'intromettermi.
Ho da sempre seguito i vostri interventi, articoli, pubblicazioni, come osservatore esterno in quanto possessore di un'ideologia tanto contrapposta quanto diversa da quella perseguita dal Vostro giornale; tuttavia ho sempre reputato importante leggere di politica, non soltanto ove mi fa comodo, ma un pò dappertutto così da tentare di conoscere tutti i punti di vista su ogni vicenda posta all'attenzione; questo il motivo per cui mi sono ritrovato a leggere anche quest'articolo.
Premetto di non aver alcun interesse a fare polemica o a contrastare quanto da voi affermato, senonanche di condividere in minima parte e per certi aspetti l'articolo da voi pubblicato, ma la frase concludente il commento del giornalista credo sia proprio fuori luogo.
"Noi siamo stati sempre leali, chiari e riconoscibili, forse le uniche persone sulle quali poteva sempre contare!" (cit.). Capisco bene che rincarare la dose di deprezzamento riguardo ad una figura politica d'altra fazione sia vostra più grande attitudine, ma non credete, o meglio, Lei, sig. Vizzì, non crede sia un'affermazione poco felice quella finale nel suo commento? soprattutto se scritta sul vostro giornale! Lo dico semplicemente per due motivi: primo, affermare che l'ex presidente poteva contare su di voi, da come avete dimostrato miriadi di volte, è motivo di vergogna per il vostro giornale stesso. Avete sempre contrastato qualunque tipo d'azione, movimento, anche sol pensiero che lo riguardasse, in toni aspri, duri, condannatori, gettandovi apertamente contro di lui, la sua famiglia, il suo partito e tutti quanti lo circondassero, quasi che adesso rivolgergli una parola d'affetto sembra ancor di più un insulto!
In secundis, non vorrei criticare nessuno, nè tantomeno permettermi di giudicare la linea giornalistica d'impostazione perchè non è mio compito e soprattutto perchè vige la sacrosanta libertà di parola, ma non posso non notare tanta ipocrisia. Siate coerenti con voi stessi e limitatevi ad insultarlo come avete sempre fatto, ma non permettetevi nemmeno di pensare di potergli essere stati d'aiuto, o ancora meglio di essere delle persone su cui poteva contare!

Sapete, ho sempre creduto un'utopia la politica. Studiando ho compreso come nacque e cosa significò in passato. E sempre mi interrogo se mai si potrà arrivare non solo a comprenderne il significato, ma a renderlo vivo, vero, reale! Che ci sia un potere in carica ed un'opposizione non importa se non a qualche fanatico superficialotto. La cosa che dovrebbe esserci cara è la nostra società, il nostro popolo, le nostre famiglie, i nostri diritti! E non credo che rivolgendoci qualche disprezzo o mostrando l'uno il difetto dell'altro si potrà giungere lontano! Bisognerebbe collaborare, trasformando quei difetti in motivi per cambiare e renderci il più possibile capaci di...rappresentare il nostro popolo. Magari un giorno mi risveglierò e non sarò costretto a leggere e sentire solo di accanimento per accaparrarsi la ragione, ma condivisione d'idee per crescere e migliorarsi, l'un l'altro. Chissà, vedremo...

Sperando di non aver occupato troppo spazio e non aver troppo annoiato, porgo i miei saluti.

Luca Cuffaro

Gaetano "Gato" Alessi ha detto...

Caro Luca. credo che tu abbia male interpretato il passaggio di Paolo e su quello tu ti sia addentrato in un ragionamento "vacuo" perchè parte da un concetto inesistente.
Cerco di essere chiaro:
Su Cuffaro e il cuffarismo abbiamo sempre avuto le idee chiare e sempre l'abbiamo contrastato. Non come scontro personale, ma come concezione culturale.
Otto anni sono tanti e credimi molto lunghi. Ma noi a quel sistema siamo stati sempre contro e ora una volta arrivata la sua fine analizziamo come tutti quelli che fino a ieri seguivano come il "messia" Totò ed i suoi ora l'abbandonano o peggio lo insultano. Ecco per questo nasce il paradosso delle frase di Paolo "su di noi ci può contare" perchè almeno sa che siamo rimasti sempre dalla stessa parte.
Per tutto il resto caro Luca sono tuoi pensieri che liberamente non condividiamo ma rispettiamo. Una sola domanda però ti vorrei fare. Noi in otto anni abbiamo prodotto 49 numeri di AdESt, distribuito 100mila copie del giornale, fatto battaglie (vinte) per i diversamente abili, per la salute pubblica, per i diritti dei giovani, azzerato i costi della politica e soprattutto permesso ad oltre 100 ragazzi di potersi formare in piena libertà (trovamene solo uno che può dirti se gli abbiamo mai chiesto o indicato di votare per qualcuno o contro qualcuno). Tutto di tasca nostra perchè abbiamo sempre amato il posto in cui viviamo.Abbiamo costruito qualcosa dal niente e con niente. Quello che mi chiedo dei dieci anni "cuffariani"a Raffadali cosa si ricorderà? E soprattutto perchè chi l'ha sempre seguito non è stato in grado di costruire niente? Ultima precisazione tu parli di nostri attacchi a Cuffaro e la sua famiglia. Lì sbagli. Noi abbiamo combattuto la parte politica, Totò come presidente della regione e Silvio come sindaco, non ci siamo mai permessi di infilare in mezzo la vita personale di chi gli sta attorno. Noi non possiamo dire di essere stati trattati allo stesso modo dalla famiglia Cuffaro.
Ti ringrazio per questo commento e se vuoi, come sempre abbiamo fatto, le pagine di AdESt sono anche tue..

Luca Cuffaro ha detto...

Ero tentato dal non rispondere, ma non vorrei far passare l'idea che abbia mal interpretato il passaggio e quindi risposto inadeguatamente di conseguenza. Il messaggio era chiaro ed evidente, tuttavia il mio rammarico era anch'esso celato tra le righe.
Caro Gaetano, io apprezzo sempre qualunque sia un gesto, un'azione, un pensiero che porti del bene e non posso non essere felice per la vittoria delle vostre battaglie allorquando mi ritrovo a leggere che quest'ultime riguardino diritti conquistati, aiuti ai diversamente abili o quant'altro. Mi ripeto forse, ma credo sia necessario. Non posso non notare ipocrisia. Dici che non avete mai osato intaccare la persona o la famiglia, ma soltanto la figura politica di Totò...sicuro? Io sarei pronto a scommettere che non stanno proprio così le cose. Ciò non toglie che non posso lodarvi, ma nemmeno reputarvi colpevoli; questo perchè vige nel nostro paese un'intenzione politica sbagliata! Almeno io reputo sia così, ed è a causa di quel che si è creato che non si potrà mai viaggiare d'intesa e raggiungere un fine comune perchè stanne certo che, tolte le eccezioni che sfruttano la politica per farsi spazio e cercare di "sistemarsi", è lo stesso per tutti! Tutti vogliamo un mondo migliore in cui vivere, ma anche qui devo, ahimè, fermarmi a fare una considerazione. Credi davvero che siano stati totalmente inutili questi otto anni? Davvero la tua coscienza politica, che sono sicuro essere colta e sincera, può farti pensare ad un'eventualità così drastica? Magari per propensione del partito e delle ideologie che lo riguardano sono stati portati avanti progetti e riforme che non sono state consone, a parer vostro, ai problemi che realmente ci affliggono, ma dire che non se ne ricorderà nulla mi pare alquanto restrittivo. Suvvia, è questo quel che ci blocca! Dovremmo poter essere in grado di cogliere anche i lati positivi in ogni cosa, così da poter giungere a dire che è stato fatto quel che è stato fatto, magari si poteva fare di più, magari lo si poteva fare meglio, magari ancora sarebbe stato meglio affrontare tutto in maniera diversa, ma da questo bisogna partire per tentare di costruirci un paese migliore. Invece che soffermarsi a recriminare malefatte o accusare a destra e a manca, potrebbe risultare più d'aiuto sapersi riconoscere l'un l'altro i propri meriti. Errando discitur. La saggezza è antica e dovremmo saper carpire i consigli che ci hanno lasciato in eredità i nostri avi.

Vedi, caro Gaetano, in fondo io sono uno studente universitario che peraltro ha scelto di studiare lontano da casa e sono ormai tre anni che non vivo di persona il nostro paese, per di più non oso aver la presunzione di dire che capisco di politica più di chi della stessa si occupa, ma a volte è costruttivo sapere anche come la pensa la gente.
Vi saluto nuovamente.

Gaetano "Gato" Alessi ha detto...

Caro Luca è un piacere scambiare pensieri in questo modo. fermo restando le nostre posizioni di partenza, vediamo la realtà (che non è mai assoluta) da due punti di vista diversi. Sulla scommessa, perdonami, la perderesti e ti metto a disposizione tutta la collezione di AdEst (49 numeri) per provarmi il contrario. Per il resto io ho l'impressione che si sia persa un'occasione da parte di chi ha amministrato il paese, cioè quella di creare nuova classe dirigente.Centinaia di persone coinvolte, liste di donne, giovani e non so più che altro..e ora dove sono? Ma ti rendi conto che chi governa sono gli stessi "giuda" che 10 anni fa erano a sinistra e ti rendi conto che la mancanza di questo rinnovo porterà la stessa gente a governare anche in futuro? La colpa di chi è? Noi ne abbiamo tante, ma abbiamo costruito partendo sempre dal concetto che solo chi non fa nulla non sbaglia. Vedremo ora se il seme che abbiamo piantato "crescerà". Io non ho nulla da chiedere alla politica, vivo sospeso tra Bologna dove lavoro (in produzione) e Raffadali dove "vivo", vorrei solo che il mio paese non diventasse un deserto..Culturalmente e come tessuto sociale non ha fatto un passo avanti negli ultimi 10 anni e questo è sotto gli occhi di tutti. Ma su un punto hai ragione: lo scontro tra le parti è stato aspro e spesso ci hanno rimesso le idee. Però è finita, ora si guarda al futuro. Che ti anticipo sarà senza di me e credo senza AdEst così come lo conosciamo. Come Cuffaro abbiamo fatto il nostro tempo. Servono intelligenze nuove e, come dici tu, non incattivite da troppi anni di barricate. Ma è un'altra storia che racconteremo a breve...magari anche la tua...

Buona vita.