sabato 12 febbraio 2011

Più nutella per tutti!!!

di Pasquale Faseli
Me li ricordo ancora quelle sedi di partito che erano anche luoghi di ritrovo. Non ci andavi solo per farti compilare un modulo o per chiedere lumi sul pianeta della burocrazia, ci andavi anche per fare quattro chiacchiere e innaffiare il senso di appartenenza. Eh sì, perché a quei tempi al partito non davi solo il voto, davi anche la tua opinione, e il partito ti ripagava facendoti sentire utile e partecipe di quella realtà sociale.
Quando uscivi dalla sede del tuo partito per avviarti verso casa, ti sembrava di non essere solo, come se insieme a te camminassero anche quegli altri, quelli che si prendevano i tuoi voti e quelli della tua famiglia. Non mancavano le delusioni, le frustrazioni. Quei politici che, una volta eletti, tramavano nel buio dei Palazzi per arricchirsi o consolidare un potere personale, e quegli altri che a Palermo o a Roma ci andavano solo per scaldare la poltrona. Eppure nonostante ciò sapevi che finché appartenevi a quel partito, anche lui un po’ ti apparteneva.
Ai giorni nostri tutto è cambiato.
Il 10 per cento delle famiglie italiane detiene il 45 per cento della ricchezza. Ma il problema non è questo, il problema è che questo dieci per cento ha anche la maggioranza della rappresentanza parlamentare. E siccome siamo in democrazia, vuol dire che una cospicua percentuale di cittadini che non detiene ricchezza, o ne detiene quanto basta per sopravvivere, vota per una compagine politica espressione del mondo della finanza e degli affari. Un mondo che ha perso anche il contatto con la realtà produttiva, imprenditoriale, che almeno quella produceva ricchezza e posti di lavoro. Questa nuova realtà economica ha il solo scopo di incrementare i profitti saltando da un investimento e l’altro, chiudendo fabbriche, licenziando operai, riducendo i salari, e impoverendo strati sempre più ampi della popolazione. Eppure questa stessa popolazione sostiene con il proprio voto la classe dirigente che li sfrutta e li depaupera.
Perché succede questo?
Perché ai giorni nostri la maggioranza degli italiani è una maggioranza di persone sole, di persone che sanno di non poter appartenere a nessun partito, perché non ci sono più partiti politici ma aggregazioni temporanee che hanno lo scopo di perpetuare comitati d’affari e caste, e si sentono impotenti. Le masse sanno di non avere peso politico, di non potere neppure scegliere i propri rappresentanti e quindi il voto, svuotato del suo significato, può essere messo sul mercato e barattato per un piatto di lenticchie. Ma la maggior parte lo regala a chi escogita lo slogan più alla moda. Alla Lega Nord sono bastati due slogan: Roma ladrona e Federalismo, per ottenere consensi diffusi e ininterrotti per vent’anni. Ed era evidente che un partito fondato sulla reclame si alleasse in Parlamento con un partito analogo. Lega e PDL governano l’Italia con le frasi a effetto, frasi che non valgono nulla perché non si traducono in fatti concreti. Ma anche il voto del cittadino non vale nulla, per cui è uno scambio alla pari.
Come se ne esce?
Al punto in cui siamo le manifestazioni di piazza, le adunate, i cortei, non servono a niente. Perché coinvolgono sempre le stesse persone, quelle che hanno scoperto il trucco. Bisogna prima di ogni cosa convincersi che i cittadini italiani sono sudditi di una democrazia. Non è una antitesi, è solo una nuova realtà sociale. Dopo la monarchia e la democrazia si è fatta strada una nuova forma di società. Non è più il popolo che sceglie il politico da eleggere, ma è il politico che sceglie il popolo che lo eleggerà. Perché l’unico compito dei cittadini è di votare, altro non compete loro.
E quindi se si vuol togliere la leadership all’attuale compagine governativa bisogna trovare un slogan che attivi, in logica gaudente, i processi mentali dei suoi elettori. Io ne propongo uno che sintetizza le aspettative del popolo sfruttato che vota per i suoi sfruttatori, ed è questo: “Più Nutella per tutti”. Il simbolo del nuovo partito c’è già: quello che compare sulla pubblicità della Nutella. E tutti correrebbero in cabina elettorale con l’acquolina in bocca per metterci la croce sopra. Comunque, a mio parere, bisogna assolutamente evitare di adottare quella reclame propagandata da un gruppo di facinorosi che, se non ricordo male era: “Più dignità per tutti”. In quanto il messaggio verrebbe considerato discriminatorio per coloro che l’hanno persa o non l’hanno mai avuta.

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