lunedì 7 marzo 2011

Il valore della "diversità"


di Carolina Migliorino
La diversità nel mondo è sempre esistita e nel corso degli anni se ne possono notare i progressi ed i regressi in qualsiasi campo, sociale, ambientale, naturale e quant'altro. Addentrandoci nel campo politico-economico degli anni cinquanta è possibile notare una divisione in tre mondi contrapposti: primo mondo (paesi sviluppati, democratici e capitalisti), secondo mondo (paesi socialisti e comunisti che gravitavano nell'orbita dell'Unione Sovietica) e per finire il terzo mondo, quello in via di sviluppo. Oggi, apparentemente, la contrapposizione esiste solamente tra "paesi ricchi" e "paesi poveri". Questa tesi è sostenuta da varie statistiche, peraltro poco affidabili, che mostrano alti tassi di ricchezza per i paesi occidentali (i cosiddetti primo e secondo mondo degli anni cinquanta) e situazioni di estrema povertà nel sud del mondo. E' importante notare anche che la condizione di "ricco" o "povero" non riguarda solo l'ambito economico ma coinvolge altre sfere della vita, da quella ambientale a quella culturale. Passeggiando a piedi lungo le vie della propria città, appare spesso netta la demarcazione tra una zona ampia e splendente, ben servita dai mezzi pubblici, con uffici importanti, case calde e profumate e negozi di ogni sorta, ed una piccola parte della città caratterizzata da aree degradate e decadenti, tali che un newyorkese potrebbe definirle "il bronx", ossia un quartiere malfamato, violento e pericoloso, un ghetto urbano colpito dalla criminalità. In parallelo questo fenomeno accade anche nei paesi del terzo mondo, ma le proporzioni sono invertite: la zona più popolata sarà il cosiddetto "bronx", mentre le zone ricche risultano notevolmente più piccole. Nascoste dietro profonde e vistose differenze, si possono quindi notare somiglianze e caratteri omogenei che accomunano e congiungono le varie parti del mondo. Indipendentemente da tutto si potrà notare che ogni essere vivente ha le sue risorse. Un paese occidentale, avendo particolari ricchezze al di là dei soliti, antichi e riduttivi prototipi, potrebbe fare riferimento a dotazioni di identità e capitale umano - giovani e donne, turismo e cultura, beni artistici e posizione geografica – riscoprendo e valorizzando questo territorio multi-caratteristico. La stessa cosa potrebbe avvenire in un paese in via di sviluppo, pur con maggiori difficoltà e in un tempo più lungo, magari anche con l'aiuto dell'occidente che dovrebbe smettere di soffocare il resto del mondo coi propri stereotipi. Ma allo stesso tempo, in questi pesi, c’è maggiore facilità ad uscire dal degrado, visto che non si tende a modificare un qualcosa di già esistente, ma si tratta di far crescere qualcosa di nuovo, utilizzando le potenzialità che possiedono loro stessi.

-Vivere il territorio, conoscere chi lo abita, imparare ad affrontare i problemi che lo affliggono, studiarlo ed esaltarne le qualità, le ricchezze - questo è il nostro obiettivo. Viviamo e amiamo la nostra terra perché è la “nostra” terra. La critichiamo per migliorarla. La esaltiamo perché ne conosciamo il valore proprio, perché la viviamo tutti i giorni.


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