martedì 10 maggio 2011

Il nostro riconoscimento


di Giovanna Iacono *

E’ l’estate del 2009 quando Santa Elisabetta ricorda il suo primo Sindaco, Vittoria Giunti, in concomitanza con la presentazione del libro di Gaetano Alessi. In quell’occasione, l’attuale Sindaco del nostro comune risponde positivamente all’invito di Gaetano di dare un giusto riconoscimento ai meriti di Vittoria nei confronti di Santa Elisabetta e dei suoi cittadini. Atto che viene richiesto e appoggiato da molti sabettesi, come segno doveroso di stima nei confronti di una donna che si spese molto per la cittadinanza, facendo propri i numerosi problemi che travagliavano la nostra comunità nei primi anni del dopoguerra. Comincia così il lungo iter burocratico previsto dalle norme in materia di toponomastica, con l’individuazione della Villa comunale sita in via I maggio e la successiva proposta e deliberazione della Giunta comunale sabettese, del 26 marzo del 2010, in quanto secondo la normativa l’atto deliberativo in materia di toponomastica rientra nella esclusiva competenza della Giunta comunale e non del Consiglio comunale. Documentazione da inviare, in una fase successiva, al Prefetto di Agrigento, per gli adempimenti di competenza e la successiva acquisizione dell’autorizzazione. L’attuale legislazione in materia, infatti, prevede che ogni nuova denominazione da attribuire a strade, piazze pubbliche, deve essere autorizzata dal Prefetto, previo parere della Società Siciliana di Storia Patria; prevede, inoltre, che le personalità a cui dedicare tali strade e piazze pubbliche siano decedute da almeno dieci anni. Lo stesso Prefetto ha facoltà di consentire la deroga alle sopradette disposizioni, in casi eccezionali, quando si tratti di persone particolarmente benemerite per la Nazione, pur se decedute da meno di dieci anni. Avviamo così il nostro disperato tentativo, inviando la richiesta di autorizzazione al Prefetto di Agrigento. Intanto i primi problemi iniziano a sorgere all’interno dello stesso Consiglio comunale: “l’opposizione dalle interrogazioni facili”, solleva dubbi su tale richiesta, pretendendo che la villa sia riservata al nome dell’avv. Marotta, che nel 1969, avviò il processo di trasformazione del luogo, prima discarica di rifiuti solidi urbani, poi villetta comunale. Nell’interrogazione si chiede “quali fossero stati gli atti che hanno indotto l’amministrazione a deliberare l’intitolazione della villa a Vittoria Giunti e non all’avv. Marotta, nato e cresciuto a Santa Elisabetta e ancor oggi ricordato come colui che ha dato avvio al processo di trasformazione del luogo”. Sul merito dell’Avv. Marotta nulla da ridire. Sul mancato riconoscimento durante le amministrazioni passate, quando il terzetto all'opposizione oggi, si trovava in maggioranza invece, c'è tanto di cui parlare. Come mai l'avv. Marotta non è stato mai ricordato prima di ora? Come mai persone a lui vicine, durante gli anni in cui sedevano tra i banchi dell'amministrazione, hanno ignorato il suo lavoro? Viene spontaneo chiedersi se sia giusto tirarlo in ballo strumentalizzando il suo ricordo come debole tentativo di dimostrare l'esistenza di un'opposizione politica blandamente presente. Se cosi non fosse ci aspettiamo d'ora in avanti un attivismo quotidiano e non solamente circostanziale. Al primo terzetto, però, se ne aggiunge uno nuovo, questa volta tra i banchi della maggioranza, il quale sostiene che l’intitolazione della villetta a Vittoria Giunti sia mosso dal desiderio di esaltare il nome della “compagna” Vittoria, e, quindi, strettamente legato a questioni politiche e non meritocratiche. Tale polemica sorta in Consiglio comunale, si è estesa alla proposte di intitolazione del campo sportivo comunale al “compagno” Gino Vella, ex dipendente comunale, che tanto ha dato alla comunità sabettese e perciò amato da tutti, ma anche lui non meritevole, secondo alcuni, di tale riconoscimento. Mi preme pertanto spiegare la figura di grande valore che si accompagna al nome di Vittoria Giunti. Vittoria, primo Sindaco di Santa Elisabetta e primo Sindaco donna in Sicilia, partigiana, antifascista, ha contribuito alla lotta contro la dittatura che opprimeva la nostra Nazione, fautrice della nascita dell’Italia libera, democratica e repubblicana. Donna dall’animo profondo, imperniato sui più alti valori umani e sociali, intellettuale di grande spessore, Vittoria conquistò in pochissimo tempo la fiducia dei sabettesi, i quali nutrirono fin da subito nei suoi confronti sentimenti di ammirazione e rispetto. Donna interessata ai tanti problemi dei lavoratori, vicina alle donne e amica delle donne. Esempio di semplicità, di umiltà, una donna che come poche è riuscita a parlare indistintamente a uomini e donne, a giovani e meno giovani, modello per tutti e patrimonio di tutti, uno degli ultimi baluardi della politica fatta per servire il popolo. Dopo qualche mese la Prefettura invia al Comune di Santa Elisabetta il decreto con cui esprime parere non favorevole all’intitolazione richiesta, in quanto la Società Siciliana di Storia Patria ha espresso perplessità in ordine alla intitolazione degli spazi predetti a persone di troppa recente scomparsa, nella considerazione che la storicizzazione di un evento o di un personaggio e la sua conseguente consegna alla tradizione e alla memoria storica, richiedono del tempo. A ciò si aggiunge il fatto che non risultava evidenziata a sufficienza la sussistenza dei meriti e delle benemerenze tali da giustificare la richiesta di deroga alla normativa di legge. Dovremmo dedurne quindi, che il suo ruolo da partigiana e primo Sindaco donna in Sicilia, non abbia contribuito alla crescita della nostra Nazione? E che quindi l’aver avviato brillantemente il percorso dell’autonomia di Santa Elisabetta, non costituisca un contributo alla costruzione dell’Italia del dopoguerra? Intanto, in attesa del 2016, la famiglia Di Benedetto ritira targhe alla memoria e al merito, Gaetano Alessi la rende nota e la ricorda in tutta Italia, un gruppo di giovani sabettesi nel 2008 le ha intitolato la loro sezione e, da oggi, noi le dedichiamo il nostro impegno su queste pagine!

*Curatrice pagine Sabettesi di Ad Est

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