sabato 7 maggio 2011

La Sagra dei castrati!! E altri pensieri in libertà.

Una volta si narrava la leggenda di “Re Mida” che aveva la straordinaria capacità di trasformare in oro tutto quello che toccava. Anche noi nel nostro piccolo ne abbiamo uno ma, al contrario del buon regnante del mito, distrugge tutto quello che tocca: Silvio Cuffaro

In rapida successione: il Carnevale è fallito, il venerdì santo spostato a mezzogiorno e anche il 1° maggio ce lo siamo giocati.

Resta la fiera della Madonna dei malati..speriamo bene…

Ma oltre la nefasta influenza del Sindaco la gestione del 1° maggio ha messo in evidenza una cosa: questo paese ha bisogno di un serio trapianto di attributi.

Vedere tutta la cosiddetta “classe dirigente” (politici e sindacalisti) in preda al panico per quattro gocce di pioggia, vittima d’isterie tali da non riuscire neanche a decidere se fare il comizio sindacale fa venire tristezza. Vederli poi balbettare anche per il corteo, partito esclusivamente per la spinta spontanea di officina democratica e nostra (con buona pace del vice sindaco Argento), è un’infinita tristezza.

Ma il meglio è stato riservato per la sera, con un esplosione di vigliaccheria tremenda che ha portato assessori e sindaco ben lontani dal palco (cosa che non sarebbe successa con Lello Analfino e Band) per paura delle contestazioni e con il gruppo che doveva essere d’appoggio ai Tinturia, reclutato da un Pub che ha fatto il pienone.

Onore agli Speak On che hanno affrontato una piazza irretita, inviperita e ormai stanca di promesse false e a Peppe Pane che ci ha messo la faccia (altri affermano un'altra parte anatomica).

In tutto questo pare che qualcuno degli organizzatori abbia chiesto agli Agama di esibirsi gratuitamente perchè: “Il 1°maggio a Raffadali è il 1° maggio!”. L’anno scorso e, speriamo, l’anno prossimo, ma quest’anno è stata la sagra dei castrati, per la mancanza di una persona in grado di prendersi le responsabilità.

Tutto è spostato il 2 Giugno, beh tanto vale fare il natale ad agosto, almeno stiamo al caldo!!!

E mentre qualche amministratore starà prendendo in considerazione l’idea, lascio spazio a pensieri in libertà.

Silvio Cuffaro continua ad annunciare ai quattro venti che il due giugno la festa sarà dedicata all’articolo 1 della Costituzione.

Credo sinceramente che non l’abbia mai letto o meglio non abbia capito il significato. Tranne che, come Pietro, abbia rinnegato la politica portata avanti dalla sua famiglia da sempre, basata sulla precarizzazione del lavoro per creare bisogno e quindi “dipendenza” dal politico. Un sistema di potere che distrugge il concetto di lavoro e la solidarietà tra lavoratori.

Non prenda in giro nessuno signor sindaco, la risposta alla sua credibilità gliela hanno data i suoi ex amici disertando in massa il corteo e lasciandola solo. Dov’erano tutti i suoi ragazzi ubriacati per anni da promesse? dov’erano? A questa domanda trovi una risposta, noi c’eravamo tutti, e forse anche di più.

Altro appunto. Afferma il Sindaco che più AdEst scrive di lui, più lui resta al potere, può essere. Di certo non si può dire la stessa cosa per altri componenti della sua famiglia.

Passiamo oltre. Dice un assessore “ca mi stuffà scriviri” (tradotto “mi sono stancato di scrivere”) è vero. Sono stanco di scrivere delle miserie umane di chi in otto anni ha violentato il mio paese e la mia Sicilia. Sono stanco di dover raccontare un nulla intellettuale senza possibilità di uscita.

Vorremmo come AdEst andare oltre, vorremmo progettare, creare, utilizzare il nostro giornale per incentivare la valvola propositiva.

Ormai il cuffarismo come “area” è finito. Restano solo le persone. Persone che stanno litigando “comu i cani” e che vogliono che il nostro giornale risolva le loro beghe. Illusi!

Questo non vuol dire che non metteremo le mani su situazioni di illeciti anche abbastanza palesi. Ma lo faremo per il bene dei raffadalesi non certo per far felici ex cuffariani e sodali.

Sulla battaglia portata avanti da Vincenzo D’Amato e dall’associazione “società civile raffadalese” sulla A e G spa una domanda mi pongo: ma se è tutto legale come dice il dirigente Gaetano Di Giovanni perché c’è questa difficoltà di accesso alle carte? Di Giovanni usi queste pagine per dimostrare la regolarità di tutta la vicenda, esponga i suoi documenti, difenda il comune da quelle che secondo lui sono “diffamazioni”.

Facciamo uno sforzo: riportiamo la discussione fuori dalle aule dei tribunali, Raffadali ne potrà avere solo benefici.

A proposito di discussione. Pare che dovremo tenerci le vie dell’alfabeto. Quelle che vanno dalla A alla H che trasformano il nostro paese in una grande battaglia navale. La famosa commissione che avrebbe dovuto scegliere i nomi con cui sostituire le lettere non ha consegnato il lavoro agli uffici preposti, ed essendo il censimento (unico momento in cui il cambio di nome provoca meno problemi per gli utenti) in ottobre siamo fuori dai tempo massimo.

Ennesimo fallimento ed ennesima presa in giro per i raffadalesi.

Ma la via Peppino Impastato la vogliamo. Abbiamo raccolto le firme e presentato tutto alla presidenza del consiglio comunale. Gaspare La Porta dia un segno, almeno uno, di vita.

Parlando di segni di esistenza in vita. La commissione della Biblioteca Comunale guidata dal “Sommo Filippo Tarallo” ha colpito ancora, dopo l’arduo compito di dover giudicare ben due carri del Carnevale ora dovrà spremersi culturalmente le meningi per valutare i carri del 1° maggio.

E notando che anche il 1°maggio è naufragato non è che la “somma commissione” non porti un tantinello di sfiga?

Ma noi che non siamo uomini di cultura e non possiamo accedere a tali “olimpi culturali” tiriamo un sospiro di sollievo ed allontaniamo nefaste influenze.

Ci dovremo accontentare di essere il 3 giugno a Forlì dove la festa dell’Unità dedicherà una giornata di ricordo per il primo sindaco donna della Sicilia, Vittoria Giunti. A Raffadali la somma commissione sarà impegnata in altro. In una grande partita di tre sette con il morto! Ed indovinate il morto chi è?…..

Tirem innanz

Inciso. Siamo un paese straordinario, e dimostro il perchè. Solitamente quando uno costruisce una casa cerca di farla vista mare, vista monti, su un bel parco. No, da noi si costruisce vista “caserma dei carabinieri”! Oddio il Maresciallo Montana è un bell’uomo, ma non credo corrisponda ai gusti del presidente dell’Asi Stefano Catuara alla cui moglie appartiene la nascente (o morente) costruzione.

Anche lì stiamo acquisendo gli incartamenti che parlano di muretti spariti, misure non rispettate e perizie giurate, secondo le parti in causa, fasulle. Vediamo cosa ne esce fuori.

Di certo questa storia l’abbiamo raccontata già nel pezzo “Il cadetto dove lo metto” targato AdESt gennaio 2006, ma il bello della nostra terra è che il tempo sembra non passare mai.

Una richiesta: sparate al vandalo che ha imbrattato la fontana della villa comunale di blu elettrico. Pare sia un amministratore. Ma non fate sparare i Vigili Urbani che sembra non lo facciano da sei anni (e dovrebbero almeno una volta l’anno).

Altro inciso. Si registra secondo “Radio Chiazza” un incremento di acquisti di lotti di terreno in previsione di un imminente approvazione del Piano Regolatore Generale (e quindi speculazioni edilizie varie ed eventuali). Agli acquirenti dico “lasciate perdere” e non fatevi prendere in giro. Il Prg non vedrà la luce con questa amministrazione, non ci sono i tempi. Siamo in maggio, ancora si deve trattare il bilancio, poi ci sarà la pausa estiva (che da noi arriva quasi fino alla fine settembre), poi viene il natale ed in pratica siamo sotto campagna elettorale e nessun tecnico al comune si prenderà la briga di firmare nulla.

Ultimo inciso. Che succede al cimitero? Pare che dopo la pre vendita (come in un concerto) delle nuove cappelle il municipio non abbia i soldi per riscattare quelle non vendute causando il blocco dei lavori. Ora in attesa di un miracolo tutto è fermo, ma qualcuno comincia a mugugnare. Ne sapremo qualcosa più avanti.

Ringraziamenti: Il Glamour per aver ospitato la nostra festa, il Movida per aver supplito all’incapacità del comune il 1° maggio, le Cuspidi per aver estasiato i ragazzi del Gruppo dello Zuccherificio di Ravenna nostri ospiti a fine aprile, il Bacco per aver riaperto e per le sarde gentilmente offerte dalla ditta “Marullo – Pane”, Officina democratica per tanti motivi che non elenco.

Curiosità: Cosa ci faceva Giacomo Di Benedetto accanto a Silvio Cuffaro sul palco improvvisato del 1° maggio? E cosa ci faceva il nome di Silvio Cuffaro nello stesso manifesto dove campeggiava quello del partigiano Totò Di Benedetto?

Credo sia arrivato il tempo delle scelte:Lo dobbiamo a chi ha sempre creduto in noi, soprattutto quando a piovere, metaforicamente, non era di certo pioggia.

Lascio le ultime righe per AdEst. L’esperimento delle pagine sabettesi è riuscito e ringrazio Giovanna, Francesco e Marcella per questa nuova opportunità per il nostro giornale.

Da oggi i ragazzi della nuova associazione Panormus di Raffadali cureranno una rubrica su AdEst aggiungendo alla nostra squadra altri 11 nuovi redattori.

Finito il mio impegno con l’università ci metteremo a lavorare con Marcella Militello alacremente sul nuovo sito internet www.adestonline.it per fornire un altro servizio ai nostri lettori.

Vi chiediamo di starci vicino e lavorare assieme per un paese all’altezza dei nostri sogni.

E dato che parliamo di sogni, il 12 Giugno tutti a votare SI, per l’acqua pubblica e contro il nucleare ed il legittimo impedimento.

La salute ed i beni comuni non sono in vendita.


leggi AdEst http://gaetanoalessi.blogspot.com


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