martedì 7 giugno 2011

Prove Invalsi : scempio pedagogico e danno all’erario pubblico


di Riccardo Ragusa

Con la parola INVALSI si indica generalmente: L’istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione.Orbene ..nelle date dell’undici e del tredici di maggio i signori dell’invalsi, d’accordo con il ministero della pubblica istruzione hanno “somministrato “ le prove d’italiano e matematica ai bambini della scuola primaria del primo anno del primo biennio (seconda elementare) e ultimo anno del secondo biennio (quinta elementare). Le prove consistono in alcuni test a domande aperte e chiuse a cui bisogna rispondere crocettando o fornendo una risposta “completa”.

Punto 1) prova d’italiano:

quest’anno i testi d’italiano per le classi quinte erano abbastanza complessi rispetto alle competenze dei bambini. In età evolutiva e nel periodo scolare i piccoli sviluppano la loro capacità di esecuzione degli elaborati in funzione alla modalità di somministrazione degli elaborati praticate dagli insegnanti per le varie discipline d’insegnamento. Questo significa che: “ se do degli input al bambino di lavorare con un certo metodo o procedura ” non è corretto presentare (per quella età di sviluppo) un elaborato da svolgere in quaranta minuti in modalità “ mai vista prima” e per giunta con linguaggio complesso, poco o per niente utilizzato nè dal docente nè dai libri di testo adottati. E’ vero che bisogna vedere e valutare cosa sappia fare un bambino con le competenze che ha, ma ricordiamoci che stiamo parlando del bambino dei tagli ,iniziati dal governo di Fioroni e continuati da quello di Berlusconi, questo “nuovo scolaro” non ha grosse possibilità di recupero scolastico e tra qualche anno neanche i libri di testo, premesso che: quelli di cui è già in possesso hanno un programma esiguo e molto superficiale. Immaginate per un attimo che in un giorno qualunque, qualcuno piombi sul vostro posto di lavoro e pretenda che voi ,idem dì, svolgiate la stessa mansione lavorativa in un modalità stand alone ,diversa , mai vista prima, in un tempo massimo di quaranta minuti , e a consegna non ultimata sarete valutati negativamente , con ripercussioni sul vostro curriculum , salario, note di merito etc. In genere la valutazione del profitto scolastico è stabilita dal confronto dei risultati ottenuti dagli studenti con i risultati attesi (obiettivi). È in base alla loro vicinanza o distanza che si traggono inferenze sul grado di apprendimento. Il limite maggiore della valutazione tradizionale sembra collocarsi “in ciò che” essa intende e riesce a valutare. Valutando ciò che un ragazzo “sa”, si controlla e si verifica la “riproduzione” ma non la “costruzione” e lo “sviluppo” della conoscenza e neppure la “capacità di applicazione reale” della conoscenza posseduta. Dunque qual è il senso della prova INVALSI? Una valutazione che voglia essere maggiormente autentica dovrebbe consentire di esprimere un giudizio più esteso dell’apprendimento e cioè della capacità «di pensiero critico, di soluzione dei problemi, di metacognizione, di efficienza nelle prove, di lavoro in gruppo, di ragionamento e di apprendimento permanente» . Tutto questo mi lascia perplesso sull’utilità delle prove invalsi e sull’aggravio di quest’ultime sui bilanci dello Stato. I nostri sforzi come insegnanti e uomini liberi devono essere finalizzati a capire come poter intraprendere la strada verso una pedagogia e una didattica che abbiano al centro lo sviluppo dell’essere umano nella sua umanità e che vedano nella realizzazione di una comunità di apprendimento una premessa per contrastare il riduzionismo culturale voluto da un governo dispotico che fa leva sul bisogno, che ha cercato per anni di creare le basi ad una classe politica mediocre partendo dall’istruzione con un percorso verticale ed un piano preciso di disfacimento, fino ad arrivare all’Università pubblica. Diversamente non serve a nulla mandare i figli a scuola e le conseguenze credo le sappiamo bene tutti quali potrebbero essere a lungo termine. Spendete meglio i soldi per la scuola pubblica dando agli alunni più bisognosi la possibilità di acquistare libri e strumenti per la crescita umana e culturale nonché il diritto al recupero scolastico interdisciplinare.

RICCARDO RAGUSA.

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