lunedì 6 giugno 2011

Si può vivere senza respirare? Vota SI, difendi il tuo futuro

Andrea Casano

Immaginate di rimanere per un certo periodo senza respirare. Immaginate che il governo di un Paese voglia privatizzare l'aria e farvi pagare per quella che consumate. Sappiamo che l'aria non è quantificabile e ancora meno privatizzabile (anche la gestione) essendo un elemento indispensabile per la vita. E l'acqua? Anche l'acqua, così come l'aria, non è quantificabile e tantomeno privatizzabile. È la madre della vita. La storia dell'evoluzione ci insegna che le prime forme di vita comparvero proprio negli oceani primordiali.

Il paradosso di una possibile privatizzazione è insito nello stesso processo che porterebbe l'acqua a essere gestita dalle multinazionali del settore, a perdere l'accezione di bene comune ed essere definita come un prodotto di mercato. Ci ritroviamo per l'ennesima volta davanti al problema che affligge il “sistema Italia”: Socializzare i costi, privatizzare i profitti. È evidente e sotto gli occhi di tutti, che il mercato che inizierebbe a ruotare attorno all'acqua sarebbe uno dei più remunerativi per chi è già pronto a tuffarvicisi dentro. Remunerativo perchè i costi aumenterebbero a carico dei cittadini, nonostante ci vogliano far credere alla bella favola, che la gestione privatizzata non comporterà aumenti delle bollette, con buona pace dei bilanci di fine anno.

Una domanda sorge spontanea: chi andrebbe a gestire l'erogazione dell'acqua? Nel nostro paese, le cricche hanno arraffato soldi, ghignando sulle spalle della gente e del nostro territorio. Dalla costruzione della TAV al terremoto de L'Aquila, senza dimenticare tutte quelle situazioni dove le multinazionali hanno usurpato territori a chi vi abitava, per conseguire quel progresso tanto agognato dall'uomo a quattro ruote.

Si sente parlare tanto di lobby dell'acqua. Il rischio più serio è che i poteri mafiosi, così come avviene quando si parla di grandi opere, possano infiltrarsi al Sud così come al Nord, nella gestione di questo mercato, andando a ricavare enormi guadagni dall'amministrare una risorsa potenzialmente infinita come l'acqua. Il pericolo di bere acqua sporcata dalle mani dei mafiosi è più che lontano.

L'opportunità che ci si presenterà il 12 e il 13 giugno è l'occasione per riacquistare un po' di democrazia in Italia. È di oggi la notizia che la Cassazione ha approvato anche i quesiti per abolire il nucleare, nonostante i maldestri tentativi del governo di mascherare una “tregua nucleare temporanea”. Il 12 e il 13 ci troveremo a esprimere il nostro giudizio su una questione delicata come la privatizzazione di un bene, che dovrebbe essere assicurato e garantito a ogni essere umano. Ogni SI sarà determinante per abolire un progetto che mira a renderci schiavi di una risorsa che la Madreterra ci fornisce da sé.

Come gli angeli di De Crescenzo, con una sola ala, dovremmo abbracciarci in un volo che ci porterà a vincere una battaglia di giustizia sociale, democrazia e libertà.

1 commento:

SALVO ha detto...

L'ACQUA è IL BENE PIU IMPORTANTE DELLO NOSTRA VITA SI DICE DOVE C'è ACQUA C'è VITA'' IMMAGGINATE UN PAESE COME IL NOSTRO SENZA ACQUA O MEGLIO VEDERSI TAGLIATA L'ACQUA. BISOGNA ANDARE A VOTARE, L'ORO BIANCO APPARTIENE ALL'UOMO ''SORELLA ACQUA è NOSTRA APPARTIENE ALL'UMANITà PER QUESTO BISOGNA VOTARE E FAR VOTARE CON UN GRADE SIIII PER IL NOSTRO FUTURO.