venerdì 10 giugno 2011

“QUATTRO SI’ PER IL FUTURO DEL PAESE”


L’appello al voto referendario

Il Governo le ha tentate tutte (e fino alla fine!) pur di impedire al “popolo sovrano” di esprimersi con i referendum: ha impedito l’accorpamento con le Amministrative, ha fatto una “legge farsa” sul Nucleare, ha oscurato i media e poi quando niente altro ha potuto ha dichiarato “inutili” i Referendum.

In realtà il Governo teme i Referendum perché, al contrario, essi sono uno straordinario strumento di cambiamento in mano ai Cittadini. E’ sempre stato così!

I referendum da quello su “Monarchia o Repubblica” a quelli per il Divorzio o sull’Aborto hanno inciso sul costume e sulla vita di ognuno di Noi.

I temi posti sono importanti e riguardano da vicino tutti gli italiani: Acqua Pubblica, Nucleare, “legittimo impedimento”; temi che hanno visto la straordinaria mobilitazione della gente, anche dalle nostre parti con la raccolta delle firme e il “movimento dei Sindaci e dei Consigli Comunali”.

E’ fondamentale che si affermino i SI’ affinché cessi la vergogna di aver regalato l’acqua – un bene comune per eccellenza, primario per la vita di ognuno di Noi – al profitto e ai privati.

Sarebbe lungo qui ripercorrere tutte le scandalose tappe che hanno portato alla “privatizzazione” del servizio idrico integrato nella nostra Provincia, ma credo che i Cittadini abbiano avuto modo di comprendere (a loro spese) quale enorme differenza vi sia tra la gestione privata e quella pubblica (nonostante le distorsioni che l’hanno spesso contraddistinta in specie dalle “nostre parti”).

Hanno visto crescere le bollette ma non diminuire inefficienze e disservizi.

L’acqua non deve essere una merce, ma deve rimanere uno dei servizi pubblici essenziali.

Oggi il Governo teme l’effetto “Giappone” sul voto per il Nucleare, ma non dice che il movimento è sorto ben prima, allorquando il Governo ha annunciato la ripresa del programma per lo sfruttamento dell’atmo a fini energetici. In Sicilia, il Parlamento regionale, approvava con atto formale, già lo scorso anno, (a larghissima maggioranza) la proposta da me avanzata di dichiarare l’indisponibilità della Sicilia alla costruzione sul suo territorio di centrali atomiche; costringendo lo stesso Presidente Lombardo a mutare la sua posizione fino ad allora possibilista. La scelta Nucleare è un'avventura sbagliata, lo è per ragioni economiche e pericolosa per la salute dei Cittadini.

L'Italia aveva già espresso, nel 1987 con un referendum, la propria contrarietà, ma il Governo non ha saputo resistere alle potentissime lobby del settore e cerca di ributtarci in questa avventura.

La paventata scelta del sito di Palma di Montechiaro ci offre solo un motivo in più per ribadire la nostra assoluta contrarietà. Vincere è necessario, l’importante scelta fatta dall’ARS, approvando la mia mozione, non basta certo a mettere in “sicurezza” neanche la Sicilia potendo il Governo nazionale agire in difformità al volere delle Regioni e degli EE.LL. Per questo occorre che la Sicilia affermi con i suoi SI' la propria contrarietà al nucleare e l'esigenza di puntare sul risparmio energetico e sulle energie rinnovabili.

L'ultimo quesito riguarda un elementare bisogno di ristabilire quel principio costituzionale che campeggia in ogni Aula di tribunale ovvero che LA LEGGE E' UGUALE PER TUTTI, principio più volte saccheggiato dalle esigenze di impunità del Premier.

Quattro quesiti e quattro SI' davvero importanti, che hanno un solo nemico: l'assenza di adeguata informazione che impedisce a molti cittadini di “conoscere per deliberare”.

Facciamo ogni sforzo possibile in queste ore per contattare tutti, per informare tutti, per mobilitare tutti: anche da qui, sopratutto dalla nostra realtà, deve venire un fortissimo segnale di voglia di protagonismo e di cambiamento che si leghi al “vento” che sembra spirare nel Paese.

Tutto questo è possibile solo con una valanga di SI', che Raffadali, la provincia di Agrigento e l’intera Sicilia possono e devono contribuire a realizzare!

Giacomo Di Benedetto

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