martedì 25 ottobre 2011

Beni comuni contro i Black bloc

"Per capire perché un attempato ammiratore dei black bloc ha aggredito e insultato Niki Vendola in piazza del Popolo, bastava leggere, il giorno dopo, l’intervista di Curzio Maltese allo stesso Vendola. “Il blocco nero è l’esatto capovolgimento politico dell’idea da cui sono partiti i movimenti in questi anni, cioè la tutela dei beni comuni. La città, la piazza, nel significato di bellezza urbana e di luogo della politica, per il blocco nero non sono beni comuni: sono prede” Non si poteva dire meglio, sugli incappucciati e sul loro culto della violenza che premia “l’estetica della guerra” e punisce “l’etica della politica”. Per questo quelli del blocco nero lo odiano: perché sa definirli, ne conosce le pratiche e la psicologia, sa per giunta che il loro humus genetico non è la politica ma sono soprattutto le curve ultras (elemento, questo, straordinariamente trascurato e sottovalutato dagli analisti politici tradizionali). Vendola gli è doppiamente nemico: non solo perché li smaschera, ma perché agisce politicamente sullo stesso terreno dove loro pretendono di agire militarmente, quello del precariato, dell’ingiustizia, della frustrazione giovanile. Odiare la sinistra più di ogni altra cosa è, del resto, nella tradizione più classica dell’estremismo nihilista. La storia si ripete".

Michele Serra

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