sabato 3 marzo 2012

Ma perché non li buttiamo fuori?

Scrivo queste poche righe in un attimo di pausa di "storia di ordinaria Resistenza Tour". Sono di ritorno da Firenze e tra meno di due ore parto per Vercelli. Ma alcuni di questi 120 minuti li voglio dedicare a Raffadali. Trovo devastante e suicida che mentre quello che resta del centro destra si sta organizzando al meglio, nel centro sinistra ancora ci si perda dietro equilibrismi inutili e dannosi. Venga fuori il nome del candidato a sindaco, si contino le forze, si metta in campo il programma, le liste, gli uomini e le donne e si buttino fuori gli intrusi.
C'è gente che dovrebbe restare a casa e che invece, per colmo del ridicolo, ha il coraggio di dichiararsi offesa. Faccio una proposta che va più in là di una provocazione e chiama in causa tutti coloro che nelle ultime settimane hanno contattato gli uomini di questo giornale.
Propongo un operazione di salute pubblica. Nessuno faccia apparentamenti con la lista dell'Udc di Librici, Di Stefano e Impiduglia e con Vincenzo Terrazzino e clan (ho perso il conto a quale partito appartengono), figli del cuffarismo più becero ed incapaci di stare dal lato dove si perde. Vediamo se chi ha instaurato un rumore di sottofondo fastidioso in paese ha il coraggio delle proprie azioni per dire pubblicamente che è risposto a rinunciare ai voti di queste "Bandiere du Carminu". Parliamo di poca cosa, anzi a sinistra sono più i voti che fanno perdere che quelli "ipotetici" che possono portare. Lasciamoli correre da soli e spazziamoli via. Alla fine se nessuno se li carica è come se non esistessero.
Aspetto risposte che non arriveranno, perchè a Raffadali il coraggio è merce rara.

Però, d'altro canto, e lo ripeto, è inutile che questi signori cerchino "intermediari" o che vogliano "parlare". Da questo muro non si passa ed il mio giudizio è netto. Sappiate che sarà una gioia massacrarvi per tutta la durata della campagna elettorale, nei cassetti e negli archivi di questo giornale c'è tanto di quel materiale (da eliporti ad altre storielle simili) da presentarvi agli elettori per quello che siete.

"Credo di potere essere inesorabile..di non dovere sprecare per loro la mia pietà, di non spartire con loro le mie lacrime".

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