mercoledì 11 maggio 2011

Giunti, donna coraggio in una Sicilia martoriata

Madrina spirituale della rivista «Ad Est», giornale di frontiera, si rivelò la protagonista «normale» di una storia straordinaria. La sua vita nel libro di Gaetano Alessi presentato a Modica

Valentina Raffa

Modica.Una donna forte e combattiva, emblema dell'antimafia in Sicilia. Era il lontano '45 quando Vittoria Giunti, classe 1917, di famiglia benestante fiorentina, giungeva a Raffadali, in Sicilia, per far vedere il nipotino alla famiglia del marito, Salvatore Di Benedetto, padre del movimento antifascista nell'isola. Lei, che indossava abiti colorati, strideva col "lutto" che pervadeva le contrade agrigentine, dove le donne indossavano solo abiti neri; lei, donna instancabile e libera, divenne vessillo della lotta per l'emancipazione femminile.


E con il suo modo di fare e di parlare non solo riuscì a conquistare le donne, ma anche l'ostile mondo della politica, che a quel tempo era governata dagli uomini. Diventò finanche sindaco di Santa Elisabetta nel '56, la prima donna sindaco siciliana, la terza in tutta Italia. La Giunti è la madrina spirituale della rivista "Ad Est", giornale di frontiera, che ai suoi esordi era composto da 4 pagine e disponeva di 2 redattori e 2 giovani che lo dividevano porta a porta gratuitamente, ed oggi coinvolge centinaia di giovani. Fu proprio lei a sollecitarne la prima uscita. Lo ha ricordato Gaetano Alessi, autore de "Le eredità di Vittoria Alessi", edizioni Ad Est, presentato alla Società operaia e di mutuo soccorso di Modica, alla presenza di Gianluca Floridia del coordinamento provinciale "Libera", che ha organizzato l'evento con "Rete 25 aprile" e il mensile "Il Clandestino", in collaborazione con la Camera del lavoro di Modica, in un incontro moderato dal giornalista Giovanni Criscione.

"Un lavoro che nasce come atto d'amore. Nessuna pretesa di saggio storico o di opera letteraria - ha detto Alessi -. Ma la ferma volontà di preservare e trasmettere la "normalità" di una storia straordinaria. Maestra di generosità e di fedeltà intellettuale, d'antifascismo solidale e intransigente, Vittoria, che nella vita avrebbe potuto aspirare a rivestire un'alta carica, scelse invece di vivere in quella Sicilia martoriata dalla miseria, fedele al suo ideale di vita: la libertà. È rimasta sempre nel cuore una partigiana e insieme al marito ha affrontato le due battaglie più impegnative: per la presa di coscienza di sè da parte del popolo e la lotta alla mafia. Ma se Vittoria rappresenta anche la rivoluzione culturale delle donne, non ha mai condiviso le parole "femminismo" e "quote rosa" perché tutti, uomini e donne, hanno pari doveri e diritti e uguali capacità".

Alessi ha ricordato l'assidua lotta del suo gruppo contro la famiglia Cuffaro, sottolineando come la storia abbia loro dato ragione dal momento che oggi il già presidente della Regione sconta la sua pena in carcere, e ha parlato del potere della stampa di entrare nelle case della gente, riuscendo a stimolare una presa di posizione anche nei "grigi", ossia coloro che prima erano indifferenti. Da qui la necessità di un giornalismo non asservito a nessuno.

"Il nome di Cuffaro era bandito dai giornali - dice -. E questo la dice lunga sul potere della mafia, ma anche sull'ostinazione nel perseguire la nostra battaglia di noi giovani cui la Giunti, come sostegno morale, ha rilasciato l'intervista che caratterizza il libro". Il gruppo, cui Alessi ha dedicato il premio nazionale per il giornalismo intitolato a Giuseppe Fava, sezione Giovani, ha portato avanti numerose battaglie.

Ha sollevato il capo contro la privatizzazione dell'acqua, contro il gettone di presenza nel consiglio comunale di Raffadali (battaglia vinta), contro una gestione mafiosa del servizio rifiuti (battaglia vinta), ecc. e continua ad operare.

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RIPORTIAMO IL PEZZO CHE IL GIORNALE "LA SICILIA" ha dedicato alla presentazione del libro da noi prodotto "Le Eredità di Vittoria Giunti" che è stato presentato il 6 maggio a Pozzallo e Modica.

Per avere il libro od organizzare una presentazione scrivi a adest1@libero.it - chiama 338 9335728

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